Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Ramusio, Giovanni Baptista; Colombo, Cristoforo [Hrsg.]
Delle Navigationi Et Viaggi (Band 3): Nel Quale Si Contengono Le Nauigationi al Mondo Nuouo, alli Antichi incognito, fatte da Don Christoforo Colombo Genouese, che su il fu il Primo a scoprirlo a'i Re Catholici, detto hora le Indie occidentali .. — Venedig, 1556

DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.9379#0494

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
DELLI NAVFRAGII, ET DISGRATl^
auuenute nelli Mari di queste Indie libro x x ♦

llProhemio, che è il primo Capitolo.

ni*-


Orni sono determinato di ridurre in questo vltimo libro alcuni naufrag1^,
diigratie accadute nel mare3fì perche quelle,che mi sono venute a notiOa'
no cose degne da notarli ÒC da vdirsi, si perche gli huomini sappino da ^y
pericoli vadino accompagnati coloro, che navigano il mare» Et se
uessero da scriuere tutti quelli casi, che non ho io saputi, questo sarcbP ^
de' maggior voIumi,che si siano mai scritti:perche essendo i mari in diuerse parti nauig3 \
da diuerse genti,& lingue, è impossibile, che sia potuto venire a notitia nostra tutto OP^o
che di simile materia accaduto ne è.Si dee ben credere,che se questo libro si fosse nel Pl ^
fatto,non sarebbono mancate delle gran cose da scriuersi : perche essendo i Biscaini pja ,
al tra natione,esercitati nelle cose del mare,dinecessitàhauranno alcuni di loro espcr r^o
tato,cV altri da gli antichi loro intesegran cose delle materie di questa qualità ♦ Il mede lj
potrebbono dire altre genti,che viuono nelle altre costiere del mare di Spagna, le qua"
trivarrj casi potrebbono fare fedexome altre varie nationi del mondo medesimam^) 0
Ma qui non si trattenne si farà mentione di altroché delle cose accadute ne' mari, che\ .
dalla Spagna à queste Indie,dal 14 9 z. che quelli luoghi si diseoprirono dal primo A''111 j0
te Dò Christophoro Colobo. Molte volte quado io odo dire di qste disauéture, ml f^yjjjt)
di Plinio,che parlado del lino dice,che vn strano miracolo è, che vna herba faccia cofi vl jj
l'Egitto alla Italia. Volendo dire delle vele delle naui,che di lino si fanno. Et segue,c *
cosi precida sementa nasee cosa,che tira il mondo da vna parte ad vn'altra, non bastan" ^
l'huomo di morire in terra, senza che anche nel mare senza sepoltura morisse.Et pere" .
piamOjChe la pena ci e fauoreuole,non è herba,che più facilmente l i generi
sta,cxT perche intendiamo,che questo contra volótà della natura auuiene, il lino brucia1 ^
po,doue si fa,cV lo fa più che altra cosa,steriIe. Tutto questo si legge nel principt'odel1
bro delle sue historie.Ma molto meglio,cY co più ragione detto 1 haurebbe, se hauesfc mI
to notitia di cosi remoti mari,^ cosi del conu'nouo nauigati, come sono questi nostti
altra distantia questa,che non è quella,che è dall Egitto,alla Itaharpoi che dalla foce del ^
che irriga l'Egitto,sono fino in Italia poco più di 300,leghe. EtquestostessolinocV v£
lontanarono tanto dalla Spagna il Capitan Sebastiano del Cano, cV la naue Vittoria,*}11 ^
to s'è di sopra ne' primi libri detto,per ciò che partendo questa naue dal fiume di Siuig'1'3' #
de vna volta a tondo cV girò tutto il mondo per quanto va il Sole,andando per Ponen^' ^
ritornando p er Leuante,cV volgendo alla medelima Siuiglia,onde partita si era.Fece 3, J
poi questa naue vn viaggio da Spagna à questa città di San Domenico, & se ne tit°rtl°fyh
inSiuiglia . Donde ritornò anche a questa Isola, ma nel ritornarli poi in IspagnafìPe. ^
che non se ne seppe più nuoua mai. Quello aduque,che s'è detto,che questa prima na
su senza comparandone più di tutto quello,che Plinio seppe,che mai si nauigasse nel n10 ^
Ma non si dee intendere, che illinosolosia l'istromentodafarelc vele: perche si sann c\e
chedicanape, che è herba assai nota. Si costumano anche in molteparti del mondo ie
di frondi di palma fatte,come stole,cV in altre parti le vsano anche di cottone,come in
Indie gli Indiani le vsano. Ma solciamo le vele, che non sono più degne di essere ^c0^c0V
che si siano li legnami, ò gli alberi stessi,onde i vasselli si fabricano, cV diasi solamente la ^
pa a coloro,che potrebbono viuere in terrai si pongono in mare ad esperimentarc
trauagli,che io per me mi viddi in mare in tal termine,che haurei potuto con la propri ^\
rientia temere cV conoseerei pericoli marittimi assai meglio che non Plinio informa^ ^
libri,ò da i marinai del suo tempo:perche è gran differenna fra il vederlo,cV l'vdirlo. tj5 ^
diro io in questo caso colà, che la sappino pochi,che io nel 15 z 3. attrauersai da terra f' ■
partendo di presso al Porto di Santa Marta pervenire in questa isola Spagnuola, S>C 3 &
a quella di Cuba. Et nauigaua vna picciola Carauella mia , che stauagiasi mang'a «e
corrosa dalla broma , che quanti viandauamo dentro, ci annegauamoinmare}«f
 
Annotationen