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Ramusio, Giovanni Baptista; Colombo, Cristoforo [Hrsg.]
Delle Navigationi Et Viaggi (Band 3): Nel Quale Si Contengono Le Nauigationi al Mondo Nuouo, alli Antichi incognito, fatte da Don Christoforo Colombo Genouese, che su il fu il Primo a scoprirlo a'i Re Catholici, detto hora le Indie occidentali .. — Venedig, 1556

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https://doi.org/10.11588/diglit.9379#0592

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LA TERZA RELATIONE DI FERDINAND0
CORTESE DELLA NVOVA SPAGNA»
Come il Cortese hduuto duifo che leprouincie Ceaitdmi & Xdldcin^o s'erdno ribelldte,mdndo A <\

ifyeditione "v« Cdpitdno. quello che opero nelld città dettd chuculd à sdtissdtion di
hdbitdtori.comegiunto in Tdfcdltecdl trottato morto il Mdgiscacinprimo trt
quelli Signori }mue(li diqueljìdto ~ynsuo sigliuolo.

iniegi


Er Alphonso Mendoza da Medelino5il quale alli cinque di Marzo asisi
nopastato mdxxi, io ispedi da questanuoua Spagna, mandai alla i j?
vostralarelationedituttelecose,cheeranoaucnuteinquesta proui ^t
qual relatione io l haueua finita alli xxx. di Ottobre, l'Anno me>x '^p
perche il tempo non era buono,cY le naui ch'io haueuo,tre haueuano y ^
naufragio, vna ptr mandare alla Maestà vostra la detta relatione, 1 gtft
mandare a condurre il soccorso dallìsola Spagnuola : perciò si è prclu
assai la partita del predetto Alphonso Mendoza, si come perii medelimo più a pien0 -fic s
dato auiso alla Maestà vostra. Et nel fine di detta relatione io le faceuasapere,che dap cs
gl'Indiani habitatori della famosa città di Temistitan ci haueano di quella cacciati ftjOM|a,
torza,haueuano mossb guerra alla prouincia di Tepeaca,la quale era loro suddita,cYri ^
tafì a vostra Maestà.lo con quegli Spagnuoli, che erano rimali viui, infìeme-con g»'*n $
amici nostri haueuo mossb lor guerra,cY riduttili al seruitio della Maestà vostra. Et tcn^e(ci
anchora fìsso nella memoria il passato tradimento, il grandissimo danno, cY la tzni0. cC{¥
vccifìone de gli Spagnuoli, haueuo deliberato di assaltar quegli della predetta citta, c11 ^s{,
no frati cagione di tanta ruina: cYa questo effetto cominciano ad apparecchiare treui
gantini per danneggiar la detta città q uan to mi russe possibile per la via del lago, qua ^
perseuerassero nel lor cattiuo proposito. Scrissi alla Maestà vostra, che mentre l i febH , ^
ho li predetti brigatoli, 6>C. che io cV gl'Indiani amici nostri apparecchiauamo di ass"2^3^'^,
tnandauaall'isolaSpagjiitola per far condurre in nostro aiuto huomini, caualli,artcg ^
cVarmi:cVperquestoioscriueuaa gl'vsficiali di vostra Maestà,che in quella isolafanss0 ^
denza,£t" mandauo danari per ogni spesa:cY anche feci sapere a vo
straMaestàxh'iononr' s
sauo di riposarmi, ne voleuo celiare finche conseguiuo la vittoria de nemici: dC in ciò & ^
metter ogni possibil diligenza, non curando ne lpesa, ne fau'ca,ne pericolo alcunO,C" a,
ne potesìe auenire: c¥ con quell'animo apparecchiauo di partirmi dalla(puincia di Tepc j
Similmente diediauiso alla Maestà vostra,come nel porto della città delia VeracroC* ^ ^
giunta vna naue di Francesco di Garai Luogotenente 8C gouernatore dell'isola larnaic3 ^g
grandissima carestia d'ogni cosa:nel!a qual naue erano forsè da trenta huornmi,cY rifcrlt53vli
chedue altre naui haueano fatto vela per andare al fiume Panuco,doue era statoro^0^
certo Capitano di Fracesco de Garai:et temeuamo,se andauano là, che nsceuessero
danno da gli habitanti appressoil detto fiume. Feci anchora saperea vostra Maestà j . jji
subito ordinai, che vna naue le douesse seguitate, cV farle auisatedeltutto.cVpoichc
fcrittOjpiacque a Iddio,che alla città della Veracroce arriuò vna delle dette nairi,néw-
erano forseNcento venti huomini. cV fui fatto certo, che quel Capitano di Francesco dc^n0,
rai,che era venuto da prima, era ssato rotto, èY haueuano parlato col rhedesimó G»pi
che si era trouato prelente alla rotta,cY lo feci auuertito,che se andauano là,non poteua ^
re senza suo gran danno cV ruina.Et mentre stauano in porto con serma opinione di ^n^ssi
al detto fìume,sileuò vna fortuna con gagliardissimo Vento accompagnata,^ rot,te,|C cii&
sforzò la naue a vseir fuori,cV prese porto nella cossa di sopra lontano dodici leghe dal Wa ^
della Veracroce nel porto di Santo luan. dC essendo smontati di naue con otto ca ,.0p'
frettante caualle,che menauano seco,tirarono la naue in terra, pcrcioche ella p^jaua ^
paacqua.Subito ch'io l'intesi/crissiallor Capitano,ccrtihckndolo, che mi erano di gr« ^
simo dispiacere i maliche gli erano interuenuti : &c come haueuo dato commessione a s
Luogotenente ch'io haueuo lasciato nella città della Veracroce,che riceuesse benignarti*^
U lui'A gli huomini, che menauaseco,&facesse lor parte dituttcle cose ncccssanc,c
 
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