Parlamen-
to delCor-
tcse a suoi
loldati.
Parlamelo
del Cortese
a Signori
della ,fuin-
cia di Ta-
scaltecal.
DEL S* FERNANDO CORTESE 0 p
©rdine.onde poi con l'aiuto d'Iddio mentre io fussi nelle prouincie di Messicò,c¥ ài ■ ■ 0
tan, potessi proueder di fargli condurre, percioche le dette prouincie Tono lontane ^
dodici leghe dalla città di Tascaltecal. In tutti quei quindici giorni, che dimorai qnlU ' -y
attesi ad altro che a sollecitar diligentemente li maestri de detti Brigantini,^ cercar
recchiar le armi,cY a metter ordine per fare il nostro viaggio. Duo giorni auanti la re Q/
natale di nostro Signore ritornò il Capitano co fanti ÒC co caualli, che erano andati alla W
cincia di Cecatami,cV di Xalacingo,cY intesi che vna parte de gli habitatori haueua co» ^
tuto con loro,cV l'altra alla fine in parte volontariamente,cV in parte à forza elTer ventf ^
pace, ÒC mi condusfero alcuni Signori di quelle prouincie : alli quali, auegna che rune ^\
gnidigrandtssimo castigo per la lor ribellione, ÒC per hauer vccisi li chriihani, hauen^g
prometto da hora innanzi douer esfere ottimi & fedeli vassalli di vostra Maestà,io in1 ^
di lei ho perdonato,cV ho dato lor licenza di ritornarsene nella patria. ÒC cosi conclude'^. ^
in quel giorno.il che risultò in grandissimo seruitio di vostra Maestà si per la quiete deg ^
bitatori delle dette prouincie, li anchora per la Securezza de gli Spagnuoli,a i qual1 Pc
dare ÒC tornare dalla città della Veracroce era necessario passar per le dette prò irincfe*
Come il corteffsect la rafegna de fuoi fidati & le parole che gli yfoper li quali esii ripigliamo le)
■%e & lardire.le grandi offerte che li secero li Signori di Tafcatecal di darli aiuto con tutte
le sorare delle lor prouincie\come si parti & amuo alla terra detta Te^moluca. < $
Il secondo di del natale nella detta città di Tascaltecal feci la rassegna di tutti li ^ j, ^
trouai hauer quaranta huomini a cauallo, ÒC cinquecento cinquanta fanti a piè,de l10,^
tanta adoperauano balcstre ÒC schioppetti, ÒC hauemmo otto ouer noue pezzi d'arteg jj
da campo,cV vn poco di poluere. Diuisa la caualleria in quattro squadre,ciascuna delle H ^
n'haueua dieci, alli fanti preposi noueCapi,cYaciascunodi loroassegnai sessanta k^rf
parlai a tutti insieme, rammentando loro, come io cVessi tutti haueuamo preso
queste prouincia per seruire alla Maestà volìra : ÒC che tutti gli habitatori di esse si eran rfgllij
per vassalli di vostra Maestà, cV per qualche tempo haueuano perseuerato di esser va m>
tra noi facendo scambieuolmentedi buone opere, ÒC umilmente quei di Culua che ha ^
no la famosa città di Temidi tan, ÒC tutti gli habitatori delle altre prouincie suddite a Q 0p
senza cagione alcuna non pur si erano ribellati alla Maestà vostra, ma haueuano veci» « 0
ti nostri amici ÒC parenti,cV ne haueuano diseacciati di tutta la lor prouincia. ÒC oltra di ^
ricordassero quanti pericoli cV fatiche haueuano patite ,ÒC guardassero quanto imp°_r ^y
alle cose della nostra religione ÒC della Maestà vostra, se di nuouo ricouerassimo ciochc ^
ueuamo perduto,massimamente mouendociafar questo per giusta cagione : percioC^\0/
ceuamo guerra per accrescer la nostra iàcrosanta fede,cV contra genti barbare,cVf per c° s jti
do di volìra Maestà, ÒC per sicurezza delle nostre persone:cV: alla fìne,per esser noi ku°c,ò
ÒC aiutati a questa impresa da molti nostri amici habitatori delle dette,puincie,i quali a frr i *
doueuano rédergli animi nostri molto più arditi. Per la qual cosa io gli pgaua,che post3 jj^
la paura ripiglianero le forze ÒC l'ardire. ÒC hauendo io fatti alcuni ordini per nome ài u
Maestà appartenenti alla guerra, che si h aueua da fare, procurai che f ussero pubh'can'^^
pregaua chedouessero osseruargli, cssenclo per seruitio dell'onnipotente Iddio,8c" di v?£lJ/
Maestà:& di comune consentimento pro.missero di cosi voler fare,cV di mettergli ad e '
tione, de volentiere esporsi alla morte per seruitio della nostra sacrosanta fede, ÒC ài ^°^c/
MaestàjcV racquistare le cose perdute,et sar vendetta del tradimento de gli habitatori di j
inistitan ÒC de loro confederati fatto contra dinoi. Io p nome di vostra Maestà gli ringra
infìnitemente, ÒC cosi con grandissima allegrezza ce ne ritornammo ne nostri albeT&*a0ti
Il giórno seguente,che fu il di di San Giouanni euangelista,cómandai che tutti libig
della prouinda di Tascaltecal douessero ridurfì insieme,c¥ ridutti che furono,dissi |os5^£
me già potevano ben comprendere,ch'io era per muouere ilmioesercito contragli n'"!
ÒC per entrare nella lor prouincia : ÒC molto ben poteuano vedere,che la città di Tenni ^
nò poteua espugnarsi senza quei brigantini, ch'io faceua fabricare. ÒC perciò gli «cere:
che douessero far partedpicx: li legnaiuoli, ÒCgli Spagnuoli ch'io lasciauo qu^1'dl w q{/
cose necessarie,8c" con loro 17 portassero di quella maniera, che insili all'hora si erano P
tati con esso noi',cY stessero apparecchiati ( (e l'onnipotenti Iddio ne facessegratia i ^
ncr awttorita) quando dalla città di Tessaico io madassi pie traui,tauole, dC altri aPPa^r
to delCor-
tcse a suoi
loldati.
Parlamelo
del Cortese
a Signori
della ,fuin-
cia di Ta-
scaltecal.
DEL S* FERNANDO CORTESE 0 p
©rdine.onde poi con l'aiuto d'Iddio mentre io fussi nelle prouincie di Messicò,c¥ ài ■ ■ 0
tan, potessi proueder di fargli condurre, percioche le dette prouincie Tono lontane ^
dodici leghe dalla città di Tascaltecal. In tutti quei quindici giorni, che dimorai qnlU ' -y
attesi ad altro che a sollecitar diligentemente li maestri de detti Brigantini,^ cercar
recchiar le armi,cY a metter ordine per fare il nostro viaggio. Duo giorni auanti la re Q/
natale di nostro Signore ritornò il Capitano co fanti ÒC co caualli, che erano andati alla W
cincia di Cecatami,cV di Xalacingo,cY intesi che vna parte de gli habitatori haueua co» ^
tuto con loro,cV l'altra alla fine in parte volontariamente,cV in parte à forza elTer ventf ^
pace, ÒC mi condusfero alcuni Signori di quelle prouincie : alli quali, auegna che rune ^\
gnidigrandtssimo castigo per la lor ribellione, ÒC per hauer vccisi li chriihani, hauen^g
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di lei ho perdonato,cV ho dato lor licenza di ritornarsene nella patria. ÒC cosi conclude'^. ^
in quel giorno.il che risultò in grandissimo seruitio di vostra Maestà si per la quiete deg ^
bitatori delle dette prouincie, li anchora per la Securezza de gli Spagnuoli,a i qual1 Pc
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Come il corteffsect la rafegna de fuoi fidati & le parole che gli yfoper li quali esii ripigliamo le)
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tanta adoperauano balcstre ÒC schioppetti, ÒC hauemmo otto ouer noue pezzi d'arteg jj
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no la famosa città di Temidi tan, ÒC tutti gli habitatori delle altre prouincie suddite a Q 0p
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doueuano rédergli animi nostri molto più arditi. Per la qual cosa io gli pgaua,che post3 jj^
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Maestà appartenenti alla guerra, che si h aueua da fare, procurai che f ussero pubh'can'^^
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Maestà:& di comune consentimento pro.missero di cosi voler fare,cV di mettergli ad e '
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MaestàjcV racquistare le cose perdute,et sar vendetta del tradimento de gli habitatori di j
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Il giórno seguente,che fu il di di San Giouanni euangelista,cómandai che tutti libig
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ÒC per entrare nella lor prouincia : ÒC molto ben poteuano vedere,che la città di Tenni ^
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che douessero far partedpicx: li legnaiuoli, ÒCgli Spagnuoli ch'io lasciauo qu^1'dl w q{/
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