DEL S» FERNANDO CORTESE
mente dueintrate,l'una di trenta cVf piùgradi di' pietra molto alta,cVT dall'altra parte vi» ,cl
da fatta à mano,8C lastricata.laqual era tagliata in più par ti,cV voleuano finir di tagh'aj; ^ |iJ
la notte,perche niuno cauallo vi potesse passare.cV perche la città è molto spessa di caiC> ^>
le vie strettissime,non po teuamo à modo alcuno far difesa di non arderemo PreclPltaL po'1
le balze.poi che vi fummo entrati, cV ch'io mi vidi nella città che era for nssima, &C y,
poteuamo preualerci de i caualli per esier le vie tanto strette Si torte, determinai div
ne al piano, benché quei Signori mi dissuadeuano,dicendo che io mi assentassi à lTl^to 1*
dC che di poi mi potrei partire: ma questo faceuano per hauer tempo di condur ad[c,iysb
loro mala intentione»ma io vedendo in quanto pericolo stauamo,mandai subito a p'& v<
via lastricata,&: il ponte per ridurmi nel piano, la qual via staua in tal termine che a Vc ■ vk
poteua montar vn cauallo,cV era d'intorno la città molta gente armata, i quali poi ^3
dero vseito al piano si ritirorono,ma non già tanto che io non riceuessi danno da quC
10 dissimulauo il tutto per pigliar i Signori che già s'erano attentati, 8c" con 'destreZ^3 ^0
vsai3cV doni che gli feci per a(sicurarli,io li prefì,cx: teneuoli prigioni nella mia stanza^jei
per ciò si rimaneuano i suoi di combattermi d'intorno,ferendo cV vecidendo moltid J
Indiani che andauano per herba , 8C ad vn Spagnuolo cogliendo herba, lontano vn^j!
balestra dal campo,sopra vn'alto,tirorono di vna gran saetta,& l'vccisero. Et è tanto 1° ^
paese peri molti dirupi che vi sono,iquai hanno cento pertiche di fondo, che non V°. $1
per tali rotture venir con loro alle mani,ne castigarli,come era il Ior merito.ma veden" - Jj
col seorrere per il paese 8£ ardendolo,poteuo ritrarlial seruitio di sua Maestàidetcrrniss ^
arder i Signori,i quali douendo elser arsi, dissero, (come si vede per le loro confessiossj^ ^
essi faceuano sar la guerra cètra di noi, cV qual ordine doueano tenere per ardermin ^
tà,douem'haueano condotto con talpensiero, cVchehaueano comandato ài loro va ^
che non venissero à dar obedientia all'Imperatore Signor nostro, che no gli seruisfer0' ,^
cessero per noi altra opera buona » Cosi intédendo la loro trina volontà, quanto al tef.m
suaMaestà,cVanchohauendo riguardo alla tranquillità del paese gli arsi, Si cornali m
fussearsa lacittà,rouinandola da fondamenti,perche è tanto pericolosa Se" forte,che P2^'
tosto vnoridutto di ladri, che stanza di cittadini: ma per cercarli, mandai alla città dj ^
termala lontana dieci leghe da questa à richieder per nome di sua Maestà che mi mand3 b
gente da guerra,si per conoseere la loro mente verso di noi,come anchora per tener i» P (lJi,
in spauento.la citta fu contenta di questa mia dimanda,^: mi mando quattro mila h<-i° ^0
con li quah',&T con la gente c'haueuo,entrai più auanti,cV facendo correrie,li cacciai
11 Ior paese J3ssi vedendo quanto era grande il danno che gli faceuo,mi madorono su0'
fì,facendomi intendere,come già si erano disposti di portarsi bene con noi, cV s'haue^0 jj/
rato,che questo gli era auenuto per commissione dei Ior lìgnori, cYviuendo quelli110^!» ^
rebbono ssati arditi di far altramente» ma che horapoi ch'erano morti, mi pregauano5 mi
perdonassia'o gli assicuraij della vita commettendoli che venissero alle lor case, Si cb« ^js,
tassero nella città,come per il passato,à seruitio di sua Maestà:& per meglio assicurar il P
liberai duoi figliuoli de morti signori,à i quali diedi le signorie de loro padri, Si credo C ^
iranno quanto si conuiene al seruitio di sua Maestà,& à beneficio del paese. Al prete0^,^
ho altro che dire circa le cose pertinenti à questa guerra, se non che tutti coloro che h P* pi
ro nella guerra sono stàti bollati Si fatti schiaui, de 1 qualij si diede il quinto di suaMa^
Baltasar di Mendozza thesoriero, dC questo quinto fu venduto aIl'incanto,acciochc
più sicura la rendita di sua Maestà. ^
Circa la terra, fo saper à Vostra Signoria che essa è temperata, sana^cV da ?,cntCJ [sf
stà habitata.Questa città è ben fatta à marauiglia,ha lunghi terreni da seminarui, Si aua
tesoggetta:tutti i qUai popoli à quella soggetti Si i popoli conuicini lascio sottopo^ja
go Si al seruitio della real corona di sua Maestà♦ In qsto villaggio è vna montagna di a'' , V(i
Montagne Vna di vetriolo,&: vn'altra di zolso, il miglior che sin ad hora lia ssato ritrouato.cV che (c
diaiume.di pezzo che mi su portato senza asfinarlo ne far ui altro, necauai
diciasette libre di po m
vetriolo, & molto buona, Et perche mandai Argueta, SC lui non volsc aspettare,non mando a v j,j
di zolfo, gj-gnoria cinquanta some di eterna glie le manderò al suo tempo in quel modo, cY Ve
meglio si potrà» -
Lunedi à gli vndeci d'Aprile mi parto di qua per andar à Guatemala citta,doue pe ..
mente dueintrate,l'una di trenta cVf piùgradi di' pietra molto alta,cVT dall'altra parte vi» ,cl
da fatta à mano,8C lastricata.laqual era tagliata in più par ti,cV voleuano finir di tagh'aj; ^ |iJ
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le vie strettissime,non po teuamo à modo alcuno far difesa di non arderemo PreclPltaL po'1
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ne al piano, benché quei Signori mi dissuadeuano,dicendo che io mi assentassi à lTl^to 1*
dC che di poi mi potrei partire: ma questo faceuano per hauer tempo di condur ad[c,iysb
loro mala intentione»ma io vedendo in quanto pericolo stauamo,mandai subito a p'& v<
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dero vseito al piano si ritirorono,ma non già tanto che io non riceuessi danno da quC
10 dissimulauo il tutto per pigliar i Signori che già s'erano attentati, 8c" con 'destreZ^3 ^0
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Indiani che andauano per herba , 8C ad vn Spagnuolo cogliendo herba, lontano vn^j!
balestra dal campo,sopra vn'alto,tirorono di vna gran saetta,& l'vccisero. Et è tanto 1° ^
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arder i Signori,i quali douendo elser arsi, dissero, (come si vede per le loro confessiossj^ ^
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suaMaestà,cVanchohauendo riguardo alla tranquillità del paese gli arsi, Si cornali m
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iranno quanto si conuiene al seruitio di sua Maestà,& à beneficio del paese. Al prete0^,^
ho altro che dire circa le cose pertinenti à questa guerra, se non che tutti coloro che h P* pi
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Baltasar di Mendozza thesoriero, dC questo quinto fu venduto aIl'incanto,acciochc
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Circa la terra, fo saper à Vostra Signoria che essa è temperata, sana^cV da ?,cntCJ [sf
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