RELATION E# 336"
r0n ° °'le ^ ntirauano m ^u k sera,de quali vccisero sette ò otto, cV il resto di' essi se ne fuggii
^U' ,^erc^eren°gg>rnai buio. Io in tanto giunfìcon alcune genti al monticello, ÒC pallai
«nanaltr.a pane,ma per non essere hora di scguire i nimici me ne tornai,cV alquarto dell'Alba
^a h ^ ^apltano Ognate à cercargli credendo non douere essere molto lontani,^ io pri-
giorno vsci con gli assaltatori arargli spalle due leghe innanzi. Alla entrata di
C °nte diedidi incontro in cinquecento ò seicento huomini, i quali si diffessero 6>C conv
ti^ ei °no quanto potetono,al fine rimasero di essi morti da cento venti, ò cento trenta,cV il
\i gerite di essi si ritir alla montagna, cV altri alle rotture, ferirono di frezze cinque caual
1^ Ua di quelli morirono di li à dieci giorni, 8C credo più tosto per negligenza ÒC rtta-
•fy'n ^ ^ co^oro cnc gli gouernarono che per essere pericolose le ferite.In queito modo cam
Po In<^°10 °lfre per seguirg!i,mi fu fatto sapere che haueano i nostri dato in essi cV al galop
Par sr a§entegu giunlivicino àvnaleghachegia siritornauanoàdietro,«S^quantunche,
cerr a^u* cne n° ^ potessero più giugere ne ritrouare, spinsi tuttauia più innanzi à cercar
le^e r°tture,che si vedeano di lontano, doue mi parea che si fussino potuti ritirare,ct: dopo
JQ ere andato oltre mezza altra legha senza scoprir cosa veruna,trouandomi sotto il caual-
^t0 stanco,8>Cilmedesi'mo auuenendo aglialtri, seci alto per raccogliere i miei,ÒC in
i?-C^e ^u0*m,c'creat* an^auano p far, qsto effetto, dierono in vna gran frotta di alcuni
<o '. lrnecas che dauano la caccia à certi degli Indiani nostri amici, 8C all'arme che dierono
Vjj riuolsi àdietrosopradi loro seguendogli à tutto corso del cauallo,6Y I'Alcayde 8t"
lu0 ^^omioallieuochequiui fìtrouauano insiemecV andauano innanzi, dierono in vn
^ 8° doue erano più di quattro mila gsone che erano quiui nascosi fra donne cV fanciulli
vj ?n tutta la robba loro,lequali tosto che gli viddero si posero in fuga,6Y quando io giunsi,
l^r* le pedate loro, &C camminando trouai il sangue di alcune donne & fanciulli chegli
10 r lani nostri amici haueano vccifì Se" sacrifìcati, che è cosa impossibile di rimediar che non
%'stClno per mo^to Saur,g° c^e 10 g'1 > anchora che molti affermano che sono bonissimi
11 Jl"'ani3cV creda V.M.che cofì fanno al psente tépo come faceuano prima,se ben Io fanno
|j ,c°samente,cV per questa8C per altre giuste cagioni che ho scritto alla Maesta vostra, non
eh rUer,a ^ar l°r0 tanta !'bertà,ne più di quella che al fiato 8C viuere loro si costumaua,pei>
e altrimenti è vndar Ior occafìóe di essere più cattiui,cV fargli sacrificar più tosio vn'huo
v/^heniuna altra cosa, che di quelle persone che vsanolalor liberta francaci non hanno
5^ne humanità nel viuere,ne verità in bocca che con essa possino emendare le vite loro,
tìie e mi'g'lor christiani, massimamente che è di tal natura quella gente che bisogna che
tW° Tno^to soggetti,et che temano,per che sieno buoni christiani.Et tenga vostra Maesta,
c^errnociocheledico.Hordoppo lhauerseguitala vettoriacYscorsoper molte parti il
^ £0 • essersi stata molta gente,mi ritornai à mangiare à quel fiume, &C di li me ne venni
aU'elsercito,haucndo traseorso vndici ò dodici leghe.
l'obeém^A data da quelli di Xdlpa}&pojsejjh di quella da Nunnopigliato. Sito della terra
>. di Tespano,di <Amec monte dishabitato,de la terra di Theultcanyet dtfmi edisici}*
Scorno venente poi,ritorno il Riueditore dal suo cammino dC impresà,nella quale non
°uòrefìstenza, perche la gente era fuggita alle montagne, & quella che vi ritrouò era
*idtile ^ P°ca*ln questo tempo attesi à mandar di continouo messaggieri à cercare i Signo-
li a]el Paese con presenti d'alcune cappe di panno,perche venissero con meco à pace,de qua-
jxu ni ritornauano dC altri rimaneuano là,cV mi rispondeanoche sarebbono venuti.
< tr Xalpa mi venero tre ambaseiatori à dire che voleano gli habitatori di quel luogo venir
<}, °Uarmi in atto di pace et per seruir i christiani con certe lame di argéto in dono che erano
Hì^Ca valutaA con vn Idolo fatto di bambace 8t" pieno di sangue & vn rasoio di pietra nel
tijt^° con che sacrifìcano,che péso che essi si imaginassero che si hauessìno adestrugger tut/
»)i0janonpotedifFendersi dal fuoco che non lo bruseiane al colpetto loro,di cherimalsero
sib^^0 rpauentati. Questo fu il giorno delle oliue, & per esser di settimana santa ÒC in paese
>H Vnndante mo^to Maiz, determinai di farla qui'ui,&£ far l'ufficio in vna chiesa che si fece
W Eiorno di cane ,coperta di paglia asfai buona, con vna croce innanti S>C i Cuoi gradili in
si ve ^ buona grandezza,& vnaltra ne feci piantar sopra il monticello che ho detto,che
Pere/^ac|' lontano da tutti quei di quel paese. Si celebro l'ufficio al meglio che potemmo
le* in luogo di guerra dC il sepolchro di nostro Signore della più nuoua maniera che si
susse
r0n ° °'le ^ ntirauano m ^u k sera,de quali vccisero sette ò otto, cV il resto di' essi se ne fuggii
^U' ,^erc^eren°gg>rnai buio. Io in tanto giunfìcon alcune genti al monticello, ÒC pallai
«nanaltr.a pane,ma per non essere hora di scguire i nimici me ne tornai,cV alquarto dell'Alba
^a h ^ ^apltano Ognate à cercargli credendo non douere essere molto lontani,^ io pri-
giorno vsci con gli assaltatori arargli spalle due leghe innanzi. Alla entrata di
C °nte diedidi incontro in cinquecento ò seicento huomini, i quali si diffessero 6>C conv
ti^ ei °no quanto potetono,al fine rimasero di essi morti da cento venti, ò cento trenta,cV il
\i gerite di essi si ritir alla montagna, cV altri alle rotture, ferirono di frezze cinque caual
1^ Ua di quelli morirono di li à dieci giorni, 8C credo più tosto per negligenza ÒC rtta-
•fy'n ^ ^ co^oro cnc gli gouernarono che per essere pericolose le ferite.In queito modo cam
Po In<^°10 °lfre per seguirg!i,mi fu fatto sapere che haueano i nostri dato in essi cV al galop
Par sr a§entegu giunlivicino àvnaleghachegia siritornauanoàdietro,«S^quantunche,
cerr a^u* cne n° ^ potessero più giugere ne ritrouare, spinsi tuttauia più innanzi à cercar
le^e r°tture,che si vedeano di lontano, doue mi parea che si fussino potuti ritirare,ct: dopo
JQ ere andato oltre mezza altra legha senza scoprir cosa veruna,trouandomi sotto il caual-
^t0 stanco,8>Cilmedesi'mo auuenendo aglialtri, seci alto per raccogliere i miei,ÒC in
i?-C^e ^u0*m,c'creat* an^auano p far, qsto effetto, dierono in vna gran frotta di alcuni
<o '. lrnecas che dauano la caccia à certi degli Indiani nostri amici, 8C all'arme che dierono
Vjj riuolsi àdietrosopradi loro seguendogli à tutto corso del cauallo,6Y I'Alcayde 8t"
lu0 ^^omioallieuochequiui fìtrouauano insiemecV andauano innanzi, dierono in vn
^ 8° doue erano più di quattro mila gsone che erano quiui nascosi fra donne cV fanciulli
vj ?n tutta la robba loro,lequali tosto che gli viddero si posero in fuga,6Y quando io giunsi,
l^r* le pedate loro, &C camminando trouai il sangue di alcune donne & fanciulli chegli
10 r lani nostri amici haueano vccifì Se" sacrifìcati, che è cosa impossibile di rimediar che non
%'stClno per mo^to Saur,g° c^e 10 g'1 > anchora che molti affermano che sono bonissimi
11 Jl"'ani3cV creda V.M.che cofì fanno al psente tépo come faceuano prima,se ben Io fanno
|j ,c°samente,cV per questa8C per altre giuste cagioni che ho scritto alla Maesta vostra, non
eh rUer,a ^ar l°r0 tanta !'bertà,ne più di quella che al fiato 8C viuere loro si costumaua,pei>
e altrimenti è vndar Ior occafìóe di essere più cattiui,cV fargli sacrificar più tosio vn'huo
v/^heniuna altra cosa, che di quelle persone che vsanolalor liberta francaci non hanno
5^ne humanità nel viuere,ne verità in bocca che con essa possino emendare le vite loro,
tìie e mi'g'lor christiani, massimamente che è di tal natura quella gente che bisogna che
tW° Tno^to soggetti,et che temano,per che sieno buoni christiani.Et tenga vostra Maesta,
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^ £0 • essersi stata molta gente,mi ritornai à mangiare à quel fiume, &C di li me ne venni
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l'obeém^A data da quelli di Xdlpa}&pojsejjh di quella da Nunnopigliato. Sito della terra
>. di Tespano,di <Amec monte dishabitato,de la terra di Theultcanyet dtfmi edisici}*
Scorno venente poi,ritorno il Riueditore dal suo cammino dC impresà,nella quale non
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*idtile ^ P°ca*ln questo tempo attesi à mandar di continouo messaggieri à cercare i Signo-
li a]el Paese con presenti d'alcune cappe di panno,perche venissero con meco à pace,de qua-
jxu ni ritornauano dC altri rimaneuano là,cV mi rispondeanoche sarebbono venuti.
< tr Xalpa mi venero tre ambaseiatori à dire che voleano gli habitatori di quel luogo venir
<}, °Uarmi in atto di pace et per seruir i christiani con certe lame di argéto in dono che erano
Hì^Ca valutaA con vn Idolo fatto di bambace 8t" pieno di sangue & vn rasoio di pietra nel
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>H Vnndante mo^to Maiz, determinai di farla qui'ui,&£ far l'ufficio in vna chiesa che si fece
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Pere/^ac|' lontano da tutti quei di quel paese. Si celebro l'ufficio al meglio che potemmo
le* in luogo di guerra dC il sepolchro di nostro Signore della più nuoua maniera che si
susse