REIATIO NE* 59?
^ che teneuano le Ior case per gli monti al modo di' Spagna. In questa terra riebbero^ nostri da
magiarejcon quato fu lor dibisogno,& Indiani ancho,che gli aiutassero à portare le loro rob
be:& è quello popolo (oggetto à Guamachoro, L'altro di andò ad alloggiare la sera ad vn'al-
tra picciola terra chiamata Piqga3cV non vi fu ritrouato niuno,perche se n'erano tutti fuggii
ti per paura.Et fu qsta vna giornata di cattiua strada, perche v'era vna scesa di scalini fatta nel
sallo stesso assai difficile , &C pericoloso per gli caualli.L'altro di ad hora di magiare giusero ad
vna gran città posta in vna valle: ma nel mezzo del camino è vn gran fiume, che furiosamen
te corre:&f vi sono duoi ponti vicini,fatti di rete à questo modo: Da l una ripa à l'altra del fìu-
me tengono ben legate à due muraglie^che su le ripe con buoni fondamenti fanne*) cV atte-
siate certe corde grosse,quanto vna coseia l una, 8C fatte di beseiuco, che sono quelli vitaggt
IungijChe sono fortissimi:cV da l una corda à l'ai truche è de l'ampiezza d'una caretta^l ponte
vi attrauersano3cV intessono certe altre cordelle forti: ÒC per di sono vi attaccano certe pietre
grosse per contrapeso del ponte:Per l'uno di questi duoi ponti passano le genti c5muni:cV vi
e vn guardiano, che riseuote il passo : ÒC per l'altro ponte passano i Signor^ Capitani loro,
ÒC perciò il té'gono sempre chiuso : ma l'aprirono^perche passàsse il Capitan nostro con le sue
genti:& i caualli acconciamente vi panarono. In questa terra si riposò il Capitano duoi gl'or-
ni,perche la gente,& i caualli andauano sianchi de la mala strada,cV vi hebbero molta corte-
siaccò q uato lor bisognaua:cV il Signor di qffa terra si chiamaua Pumapaecha. Il di seguete si
^ parti il Capitan da qsta terra,cV andò à magiare ad vn picciol villaggio,cV vi hebbe tutto il hi
sogno:& quiui psso si passò vnaltro potè di rete,come il primo:et andò la sera à dormire due
leghe indi lungi ad vna terra,donde vseirono à riceuerlo pacificaméte,& gli diedero da man
giare, cV Indiani per condure le loro robbe. Questa giornata fu giu,per vna valle piena di
Mahizal^cV: di picciole ville da l una parte ÒC da l'altra della strada. La mattina seguente,che
era domenica,andò ad vn'altra terra, doue la mattina furono assai ben tutti i nostri seruiti : ÒC
la sera andarono ad alloggiar ad vn'altra terra, doue furono assai ben seruiti medesimaméte,
ÒC ne hebbero molte pecore con tutto queilo/rhe fu lor dibisogno. Tutta quella contrada è
copiosa di bestiame ÒC di Maiz, ÒC i noiìri per tutto quel camino ritrouauano infiniti greggi
di pecore. La mattina seguente caualcando per quella vallando il Capitan à desinar ad vna
gra città chiamata GuaraxA n'era Signor vryche si chiamaua Pumacapiglay,dalq uale ÒC da
gli suoi Indiani hebbero i nostri da mangiare,cV: genterelle lor seruissero nel portarli'Ie robbe
in vece di vetture. Questa terra è posta in vn piano,&: ui passa vn fiume dapressb : cV si veg-
gono da questa terra altri popoli con molto bestiame òC Maiz : ÒC solo per dar à mangiare al
Capitanq,con la sua gente teneuano rinchiuse in cortile dugéto capi di bestie. Di quiui parti
il Capitano assai tardi,&: andò à dormire ad vn'altra terra chiamata Sucaracoay, doue fu ben
riceuuto,cV il Signore del luogo/i chiama Marcocana. Quiui si riposò il Capitano vn gior-
no,perche la gente,cV i caualli andauano molto sianchi del camino ca ttiuo,che fatto haueua
^ no : ÒC ui slette con buona guardia, perche la terra era grande, ÒC Chilichuchima vi era assai
presso con.55.mila huomini. L'altro giorno poi partendo caualcò per vna valle piena di la-
uorecci,& di bestiame, ÒC andò due leghe, per dormire la nomiti vna terra picciola chiama-
ta Pachicoto. Quiui lasciò il Capitano la strada reale, che va al Cusco, ÒC tolse quella,che va
per gli piani. La mattina seguente adunque partendo andò à dormire à Marcara,desiaquale
tetra era Signor vno>:he si chiamaua Corcara, ilquale era molto riccho di arment^per la bon
ta della contrada ne' pascoli : Da questa terra corrono le acque verso il mare, ÒC la strada si fa
difficile ÒC aspra : perche tutto il paese à dentro è molto freddo,&: pieno d'acqua, ÒC di neue:
ÒC la costiera del mar molto calda:& vi pioue tanto poco,che non basta per gli seminati loro:
onde vi proueggono,irrigando la terra con le acque, che ^corrono giù da i monti : ÒC cosi la
contrada viene ad essere fertile^cV copiosa di vettouaglie è frutti.
Passanoper le terre di Guaracanga ParpungA&uamdmdyofjMruA, G[achu,detta delle Pernice, Su
cuLcttmbt,& À Pd.cAchdmd.attk delld mofehed riccha, netta quale entrano & dislrttggano la
capella, & fpe^^tno l'idolo, sacendo falere all'Indiani quello essere il diauulo*
Partendo il di seguente il Capitancvcamino giù per vn fiume pieno di lauorecci ÒC d'al-
beri fruttiferi,^ andò ad alloggiare ad vna terra pi'cciola,chiamata Guaracanga: l'altro di an-
dò à dormire ad vna terra grossa chiamata Parpunga,chestapresso al mare, ÒC vi è vn forte
palaggio con cinque mura atorno, ÒC dipinto di molti lauori per dentro, ÒC per fuori con le
sue
^ che teneuano le Ior case per gli monti al modo di' Spagna. In questa terra riebbero^ nostri da
magiarejcon quato fu lor dibisogno,& Indiani ancho,che gli aiutassero à portare le loro rob
be:& è quello popolo (oggetto à Guamachoro, L'altro di andò ad alloggiare la sera ad vn'al-
tra picciola terra chiamata Piqga3cV non vi fu ritrouato niuno,perche se n'erano tutti fuggii
ti per paura.Et fu qsta vna giornata di cattiua strada, perche v'era vna scesa di scalini fatta nel
sallo stesso assai difficile , &C pericoloso per gli caualli.L'altro di ad hora di magiare giusero ad
vna gran città posta in vna valle: ma nel mezzo del camino è vn gran fiume, che furiosamen
te corre:&f vi sono duoi ponti vicini,fatti di rete à questo modo: Da l una ripa à l'altra del fìu-
me tengono ben legate à due muraglie^che su le ripe con buoni fondamenti fanne*) cV atte-
siate certe corde grosse,quanto vna coseia l una, 8C fatte di beseiuco, che sono quelli vitaggt
IungijChe sono fortissimi:cV da l una corda à l'ai truche è de l'ampiezza d'una caretta^l ponte
vi attrauersano3cV intessono certe altre cordelle forti: ÒC per di sono vi attaccano certe pietre
grosse per contrapeso del ponte:Per l'uno di questi duoi ponti passano le genti c5muni:cV vi
e vn guardiano, che riseuote il passo : ÒC per l'altro ponte passano i Signor^ Capitani loro,
ÒC perciò il té'gono sempre chiuso : ma l'aprirono^perche passàsse il Capitan nostro con le sue
genti:& i caualli acconciamente vi panarono. In questa terra si riposò il Capitano duoi gl'or-
ni,perche la gente,& i caualli andauano sianchi de la mala strada,cV vi hebbero molta corte-
siaccò q uato lor bisognaua:cV il Signor di qffa terra si chiamaua Pumapaecha. Il di seguete si
^ parti il Capitan da qsta terra,cV andò à magiare ad vn picciol villaggio,cV vi hebbe tutto il hi
sogno:& quiui psso si passò vnaltro potè di rete,come il primo:et andò la sera à dormire due
leghe indi lungi ad vna terra,donde vseirono à riceuerlo pacificaméte,& gli diedero da man
giare, cV Indiani per condure le loro robbe. Questa giornata fu giu,per vna valle piena di
Mahizal^cV: di picciole ville da l una parte ÒC da l'altra della strada. La mattina seguente,che
era domenica,andò ad vn'altra terra, doue la mattina furono assai ben tutti i nostri seruiti : ÒC
la sera andarono ad alloggiar ad vn'altra terra, doue furono assai ben seruiti medesimaméte,
ÒC ne hebbero molte pecore con tutto queilo/rhe fu lor dibisogno. Tutta quella contrada è
copiosa di bestiame ÒC di Maiz, ÒC i noiìri per tutto quel camino ritrouauano infiniti greggi
di pecore. La mattina seguente caualcando per quella vallando il Capitan à desinar ad vna
gra città chiamata GuaraxA n'era Signor vryche si chiamaua Pumacapiglay,dalq uale ÒC da
gli suoi Indiani hebbero i nostri da mangiare,cV: genterelle lor seruissero nel portarli'Ie robbe
in vece di vetture. Questa terra è posta in vn piano,&: ui passa vn fiume dapressb : cV si veg-
gono da questa terra altri popoli con molto bestiame òC Maiz : ÒC solo per dar à mangiare al
Capitanq,con la sua gente teneuano rinchiuse in cortile dugéto capi di bestie. Di quiui parti
il Capitano assai tardi,&: andò à dormire ad vn'altra terra chiamata Sucaracoay, doue fu ben
riceuuto,cV il Signore del luogo/i chiama Marcocana. Quiui si riposò il Capitano vn gior-
no,perche la gente,cV i caualli andauano molto sianchi del camino ca ttiuo,che fatto haueua
^ no : ÒC ui slette con buona guardia, perche la terra era grande, ÒC Chilichuchima vi era assai
presso con.55.mila huomini. L'altro giorno poi partendo caualcò per vna valle piena di la-
uorecci,& di bestiame, ÒC andò due leghe, per dormire la nomiti vna terra picciola chiama-
ta Pachicoto. Quiui lasciò il Capitano la strada reale, che va al Cusco, ÒC tolse quella,che va
per gli piani. La mattina seguente adunque partendo andò à dormire à Marcara,desiaquale
tetra era Signor vno>:he si chiamaua Corcara, ilquale era molto riccho di arment^per la bon
ta della contrada ne' pascoli : Da questa terra corrono le acque verso il mare, ÒC la strada si fa
difficile ÒC aspra : perche tutto il paese à dentro è molto freddo,&: pieno d'acqua, ÒC di neue:
ÒC la costiera del mar molto calda:& vi pioue tanto poco,che non basta per gli seminati loro:
onde vi proueggono,irrigando la terra con le acque, che ^corrono giù da i monti : ÒC cosi la
contrada viene ad essere fertile^cV copiosa di vettouaglie è frutti.
Passanoper le terre di Guaracanga ParpungA&uamdmdyofjMruA, G[achu,detta delle Pernice, Su
cuLcttmbt,& À Pd.cAchdmd.attk delld mofehed riccha, netta quale entrano & dislrttggano la
capella, & fpe^^tno l'idolo, sacendo falere all'Indiani quello essere il diauulo*
Partendo il di seguente il Capitancvcamino giù per vn fiume pieno di lauorecci ÒC d'al-
beri fruttiferi,^ andò ad alloggiare ad vna terra pi'cciola,chiamata Guaracanga: l'altro di an-
dò à dormire ad vna terra grossa chiamata Parpunga,chestapresso al mare, ÒC vi è vn forte
palaggio con cinque mura atorno, ÒC dipinto di molti lauori per dentro, ÒC per fuori con le
sue