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Ramusio, Giovanni Baptista; Colombo, Cristoforo [Hrsg.]
Delle Navigationi Et Viaggi (Band 3): Nel Quale Si Contengono Le Nauigationi al Mondo Nuouo, alli Antichi incognito, fatte da Don Christoforo Colombo Genouese, che su il fu il Primo a scoprirlo a'i Re Catholici, detto hora le Indie occidentali .. — Venedig, 1556

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https://doi.org/10.11588/diglit.9379#0376

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DELLA HISTORIA
sementa,che dice Plinio,nè il frutto loro ha quella forma,che egli ne scriue. Et io per n^

li tengo per Therebinti,ftnche non se ne intende maggiore verità,cY che la isperientia^ ,
po ce lo insegni. Egli è il vero,che Plinio non pone vna spetie sola di Therebinti, inai ^
ne quattro spetie,come son quelli della selua d'Ida in Troia,cY quelli di Macedonia A 4^

li di Damasco,cY quelli di Soria. Si che poi che egli quattro spetie ne pone,non io le \a
ra con queste poche si contentò,ò s'egli le seppe,cV pose tutte » Ma il tempo io ci dira. ^c
mi credo,che sja più quello,che Plinio non serine di queste materie, che quello, che co^a
seppe,benche egli sia tenuto per lo primo cY più copioso autore, chehabbia diqueite1' A
rali historie scritto, perche di più cheegliraccolse gliscrittidi tutti gli autori panati ^
suo tcmpo,vi cumulo ancho assai materie,cY cose al medeumo propoiito, come psu
sautore, cV sauio.
Dell'albero chiamato Ceiba, Cap* X£ fa\
Il Ceiba è il maggiore albero di quati per queste isole si veggono,6Y per la terra *c (Cst,y
le Indie.Dicono(cV è cosa assai nota)che otto leghe lughi da questa città,doue è anC^?rttir3/
to il nome dell'albero grosso,fu vn Ceiba,del quale ho molte volte vdito parlare ali n s
te don Diego Colombo,cY dire,che esso con quattordici altri huomini,presisi lvn l'ahr ^

mano,nonìhaueuano potuto abbracciare^ qutsto albero già peri, cV si putrefece ? c ^
mi dicono, de sono hoggi molti, che lo viddero,cY che dicono della sua grandezza il111
simo» Ma à me non è di molta marauiglia ricordandomi di quelli Ceibi, che ho vilh s*13^/
ri in terra ferma.Onde perche nella seconda parte di queste historie si ragionerà piu PUj ■ yy
mente della grandezza di questi albsri,quando si parlerà di quelle prouincie, doue t° . ^
di,non dirò qui altro se non che in questa isola ne sono ancho.ma che quelli, che io h° 4 ^
sti^non sono molto grandi à comparatione di quelli di terra ferma. Il legno di q uestia* /o
come vacua ÒC spongosa dentro,cY si taglia saciImente,cV è di leggiero peso, & fìnalo1^ ^
è per Iauorarsi,nè per farne conto per altro,che l'ombra,che l'albero fa,pche la fa gradc C . sJ
do l'albero grande,cV di stesi rami)cY salubre. Voglio dire,che nò aggraua,come fa l'0', 0
di molti altri albericene in questi luoghi è dannosa, come quella dell'albero , del qu3^,
veleno,col quale tirano gli Indiani Caribi arcieri. Di più di quello albero grosso di ^ 0
che si è qui di sopra detto,ne fu ancho vn'altro assai grande nella terra di San Giacom0*
nè questo,nè quello sono cosi grandi,come ne sono nella prouincia di Nicaragua, cV i11 ^v
parte di terra ferma nella costiera del mare del Sur . Il frutto di questi alberi sono certe
ne grandi,come il maggior dito della mano,cV grosse come duo diti, cY ritonde,cV plCl1 ^1
certa lana sottile.Et quando sono mature,si seccano,cY si aprono da se stesse per lo calo''2 (e
SoIe.Et il vento poi ne porta via quella Iana:fra la quale sono certi granelli, che è la se*1^
!oro,neI modo che ne stanno ancho fra la bambace.
Dell'albero ,òpomaro iHcedo,del cui srutto gli Indiani Caribi fanno ilTossico,col quale tirano,
&ècosi'yelenifa)cheèirremcdiabilc. Cap. XIL ^
In questa Isola Spagnuola nella riuiera di Ponente ne'monti della punta del Tib^jii
£>C nella costiera del mare,èY in altre parti di questa, cY delle altre isole di queste Indie? ic\
gran parte di terra ferma dalla banda di Tramontana, al manco da Parias,cV dalla boc^^c
Drago verso Occidente fino al golfo di San Biagio,cV presso al porto
del nome di Iddi"? ^
son più di 400. leghe di costiera,sono vna infinita quantità di questi alberi di pomari ^
li quali sogìiono gli indiani Caribi con altre lor velenose misture fare quel diabolico > ^0
curabile Tossico che essi con le loro freccie tirano » Questi sono certi alberi imperg°la^3
bassi,cY alcuni più alti,ch è tre volte l'altezza di vno huomo, ma p Io più
sono alberi
ni cV bassi,ma molto sparsi à torno,cY pieni di fogIie,le quali sono come qlle del pei0> °^\c,
Et producono gran copia di certi pometti di buono odore,cV grandi come pere mo ?^0ss*
ma ritonde:c\: alcune vn poco lunghette,cY macchiate di vn poco di rosso, che dà lc»r D gli
grafia à vederle:però sono molto cattiue cV velenosc,tanto esse, quanto l'albero loro P * %
effetti,che fanno .In questa isola non sapeuano gli indiani fare quello veleno,nè lo via1? ' s
per questo non ne parlerò qui fin che si ragionerà della costiera de Caribi. II frutto peto (
to di' sorte,che nó è huomo che il vegga,che no conoscendolo, no desideri di saturarsen »fj^
che alla vista cV l'odore ce lo iuuitano.Ma per che meglio il suo veleno si intenda, dlC° 0
 
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