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Ramusio, Giovanni Baptista; Colombo, Cristoforo [Hrsg.]
Delle Navigationi Et Viaggi (Band 3): Nel Quale Si Contengono Le Nauigationi al Mondo Nuouo, alli Antichi incognito, fatte da Don Christoforo Colombo Genouese, che su il fu il Primo a scoprirlo a'i Re Catholici, detto hora le Indie occidentali .. — Venedig, 1556

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https://doi.org/10.11588/diglit.9379#0377

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4^ DELLE INDIE LIBRO IX. 147
beJjitio mo]ti mo|te volte prouat0jChe gittandofì improuisamente à dormire Cotto questi al
te(t conoscendoIi;se ne sono fra poco spario delti OC leuati su con grandissimo dolor di
% ali COn §U °cchi,cV con le ciglia^ con le mascelle gonfie. Et se per caso la rugiada di q*
fia s\ ,er° tocca nel viso dell huomo,vi fa quello effetto,che vi sarebbe il suoco,perchc gon-
*e in Cla Ia PeIIe quanto giunge.Et se toccalse ne gli occhi3o li crepa,ò gli accieca,o li pò-
h£§rande aftanno,cV pericolo di perderli. Non è chi poffa per molto fpatio sornire di Ha
di t rf resso al fuoco di quello legno acceso,perche se ne causa tolto tata grauczza A dolore
.c bisogna che quanti intorno vi si ritrouano/i sacciano tolto a dietro, tanto elsen-
Olriini,quanto qual si voglia altro animale.
ì.„ bell'albero, che qui si tiene ber laTamarice,& lo somiglia molto. Cip. XI II.
„ero de"a Tamarice è molto noto in i Spagna,^ io l'ho veduto molte volte in Calti.
*o &?clla n'uiera del fiume Tago A in quella di Sciarama,c* in quella de Duoro, cV d Hibe.
2n ^Uel,a ancho di Guadiana,cV in molte altre.Ma quanti ne ho io la veduti, tutti sono
*am< ,Cciol>>»spetto alla grandezza di questi.che qui sono , cV che hanno assai alti 8C grolsi

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-""j'upeiioaiiagranuez-z.auiqueui^vuc^uiiuiivj , aiuiimuin-
§H0 .ma "elle foglie non sono punto disserenti dalle Tamarici di Spagna,c
&a fi0 d* clueiti d' non * co* ' taa&toxiOsm grieue3come quello delle Tamarici di Spa-

che ho dette. Ille-
§Ha * ui quetti di qua non e coli maisiccio3ne grieue3come quello aeue Tamarici di Spa-
&o rvChe cluesto è alquanto spongioso, cV leggiero. None egli però del tutto cattiuo le-
^iiìie Csti delle Indie Producono vn fr«"o,come cicerchie,ò saue negre,&: tonde, cV du*
'^a non buone a mangiare.
Jjp pe gli alberi del Felce,che fiyede in cjueildisold Spdgnuold, . Cdp. XII IL
j. ^tP PA/tri rr\0\ /-\t-/^i'»T-svii PL^ r^mitnp in m n\tc nsirn'Hi1 niTpfts ifnle. &' terra ferma delle

el>ma s Per albcn cosi §r°rsi'come sono ,'8ran pini A bene aItf;cV hanno le foglie della me
maniera,che le hàno i felci di Spagna,bcn che alfai maggiori, ma di quel
*° n0n?° 8arbo>che °§ni so§1,a & molte so§lle infieme,come può meglio intenderlo, che
§li'a $ j ° scriuerlo,chi ha ben villo ÒV confiderato il selce. Hanno dunque quefti alberi la fo
£e <j ? 'a sorma del proprio3cV vero selce,cV (ono alsai srefchfcV per Io più nafeono per le ri-
0 dJ"^!'^ Per Ie balzc deì"e mótagne,doue sia acqua.Ma et quefti alberi,et quelli,che
^ di a/1^,a maggior parte di loro fono assai rauuolti 5C circondati di vitaggi, ÒC di befucos,
tre simili cose,che nelle soglie si fomigliano alle hellere3cV ad altre herbe Umili.
. QQp DeglialberidelVer^indujucslaisoUspagnuola, Cdp. XV.
'tt^^ai nota è di quanta vtilitàcV prezzo fia il Verzino, per darne il colore i tintori,!
! '^SUe^ a'tr^ Umi'l1 maestri,pcrche co quelto legno fi fa vn colore,come di purpura. Sono
^ a 'fola molti di questi alberi nella colti era, che è volta al mezzo giorno3nella Prouin
'alk °n,tI del capo di Tiburone,cV prelfo al gran Iago diXaragua.Quefti non fono gran
^lÙK il'ne dntti,ma della maniera degli Ilici, però più fottiIi,&: torti 3 cV per Io piunon cofi
c°lfier feorza fe ne falta netta,&: la foglia è come fpinofa, ma non è afpera . Nella gran
k*ti a?! terra ferma dalla banda di Tramontana fono ancho grandifsimi bofehi di quefti
Vp rin molti altri luoghi medeiimamentc3&: in fpetiale nella cofticra del Maragnon,&:
^ch 0l"iente. Ma perche quello albero è cosi comune, 5C notabile, non ne dirò altro:
£otr^ c°loro,che hanno con la isperientia l'arte delle fue tinture, ÒC de gli altri fuoi effetti,
^no meglio delle fue operationi ragionare dC far fede. 0»
' ^«e coje notatili de legm&> alberi di cjttettd ifold Spdgmold, ®* delle altre ifok ancho, &
!\,- terrdfermd di efesie Indie. Cdp. XVI.
% ^ ta cn e ad aI tre materie fi pafsi,dirò d ue cofe notabili de gli alberi, 6V legni di quella SC
^t^Q tz}ioìc,dC di terra serma nel generale. La prima è che assai pochi fono gli alberi, che
,c|)i cj^nin quelli luoghi le foglie,come vediamo,che in Africa, Afia, cV Europa fono pò-
*Ur°;U I>Ci'le Ie ^oro ^°§',e Orbano cV tengono del continouo. Scriue Plinio, che l'oliua, il
p^'na^il mirto,il ciprelfo,il pino,rhellera,e'I rododendro non perdono la foglia già-
la.ricne.ancno trcdici alberi feluaggi,che ne ancho gianiai la perdono, come fono l'abie-
0 > il ta(f:Pinaftro,iI giunipero,il cedro, il terebinto, il bufìo,l IHece, l aquisolio, il fugf -
0 tamarifco,il corbezzolo, che io penfo che fiano li falci ♦ Di modo3che sono i
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