DI PIETRO DA LVARADO p|
do che non vénissino,io andare»in persona con loro à fargli guerra.
Cofì mandai subiW0 ,
messi di quei del paese,St" essi gli. ve asono senza riguardo alcuno Jo quando ititeli la 1° ^
sta intentione , mi parti di questa città per andar contra quelli con sessanta caualli <^!:eti:I,
cinquanta pedoni,cY con li fìgnori dC gente di quello villaggio.cV vi andai con tanta y £
che quel giorno arriuai al suo villaggio,^ non mi venne alcuno incontro à riceuerm1
camente.percio entrai con trenta a cauallo nel loro paese per la colia nella laguna. c|l13
giunfì ad vn scoglio ch'era fìtuato nell'acqua,vedemmo vn squadron di gente molto ,
à noi Jo gli assaltai con quelli caualli ch'io mi ritrouauo.ma seguitàdogli, essi entroron0 v
vna via lastricata dC stretta che conduceua allo scoglio sopradetto. per la qual non potc , g
andar icauaIli,percio smontando lii miei compagni,tutti ristretti seguitorno gl'India1}1' ^
arriuammo allo scoglio cosipresto3che non hebbero tempo di romperei ponti, Pcr 3{\0
uandolinonhaueremmo potuto entrami. Fra tanto giunsono molti de miei che vess^t^
dietrOjSc" pigliammo quel scoglio ch'era ben habitato, 5C tutta la gente di quel U:og° 11 j*e,
tò à nuoto versovn'altraisola,cV ne fuggirono^molti, perche non giunscro cofì ^u^lC^c,
cento barche di vn pezzo,ch erano de nostri amici, le quali conduceuano per l'acq^3" v
tardi vsci del scoglio,& alloggiai in vn piano di maizzaIi,oue dormi q uella notte. di la * j
tinaseguente ricomandandoci al noltro Signor Dio,entrammo perii paese habitato,»^
era molto forte per le molte roccie che vi erano, dC lo trouammo abbandonato : PerC tllc ^
uendo perduto quel forte c'haueuano in acqua,non ardirono aspettarci in terra, bcchc^0,
tauia ci aspettarono alcuni al confino del paese habitato, ma tanta è lasprezza di q^1^/
ghijche nò fu ammazzato più gete Jn ql luogo poh gli alloggiaméti à mezzo di,dC c°, cr
ciando à far correrie per il paese, pigliamo certi Indiani del paese : tre de i quali manda* j:^
messi ài fìgnori di quel vilIaggio,ammonendoli che venisseroà dar obedictia à suaiVia ,j
sottomettendofì alla sua corona imperiale,^ à me in nome di quella:altramenri che101 jjii
ria la guerra,perseguitandoli sempre,8c" cercandoli per i monti» Quelli mi risposono cn ^,
à quel tempo non era stato forzato il lor paese, ne vi era entrata gente d'arme per forZ^,^,
che elTendoui entrato io,fì contentauano di seruir all'Imperatore nella maniera eh 'io 8■
manderete^ sùbito venendo si posono in mio potere. de io gli narrai la grandezza ®tfy-~tf'
za dell'Imperatore fìgnor noltro. ma che sapessino, come io in nome di sua Maestà g" xj,
donauo tutti i palsati errori,percioche,per lauenire si portassino bene,non faccende 8 \y
ra ad alcuno de conuicini,i quali s'erano fatti valsalli di sua Maestà. Cofì li mandai via & {/
sciandoli fìcuri de in pace,tornai à questa città,doue elTendo flati tre giorni venero à &è 'v
ti i fìgnori dC principali capitani di detta laguna con presenti,dicédomi che erano nO#r1^ |c
ci, dC si recauanoà gran ventura d'esser valsalli di sua Maestà, perleuar viai trauagl1' .Ài
guerre,c\:ledifferentie,ch'eranotraloroJo li raccolfì lietamente, de dategli delle m^S1 '
li rimandai al suo paese con molto amore, di sono i più pacifici che siano in questo PaC ^
Stando io in questa città vennero molti Signori d'altre Prouincie, della riuieradi111 £
zo di, nominata dal Mar del Sur j à dar obedientia à sua Maestà, dicendo,che volcaas^,
ser suoi valsalli ,dC non voleuano guerra con alcuno: li che io per questa loro causa %\
cettassi per tali, sit" defendendoli gli mantenessi in giustitia* Io gli accettai benig0^^/
ta, com'era il douere , di dissi che in nome di sua Maestà, li darei fauorecY aiuto ♦ y s£s/
. ra mi fecero sapere, come vn'altro villaggio nominato Yzcuititepeche posti alsaiin i0s(?)
ra non li lasciaua venir à dar obedientia à sua Maestà, 5c* che non (blamente impedii \\,
ma che ad alcune Prouincie che sono in quel paese,Sc" di(buona mente verso gli -^P3^^
che vorrebbono venire à far amicitia con loro, vietauano il passb, dicendogli douc an
no, dC che erano pazzi, ma che mi lasciassero andarla , essi tutti guerreggierebbono
co. Quando fui certo esser cofì il vero, mosso da defìderio di satisfar à quelle Prou»0^,
à i fìgnori di questa città di Guatemala,mi parti con tutta la mia géte da piedi, Se da ca^r^
de per tre giorni dormi in luogo dishabitato.la mattina del quarto giorno entrado nel e
torio di quel villaggio che è tutta piena di alberi molto spessi, vi trouai le strade tutteje %
di molto strette,fì che vi erano solaméte sentieri,gche nò còtrattaua qsto villaggio cop*0
alcttna,ne haueua strada anta, perciò no vi potédo còbattere i caualli per i molti patani
scaglie del mòte5madai alianti i balestrieri.ma perche pioueua sconciamente,l'acqua era c
do che non vénissino,io andare»in persona con loro à fargli guerra.
Cofì mandai subiW0 ,
messi di quei del paese,St" essi gli. ve asono senza riguardo alcuno Jo quando ititeli la 1° ^
sta intentione , mi parti di questa città per andar contra quelli con sessanta caualli <^!:eti:I,
cinquanta pedoni,cY con li fìgnori dC gente di quello villaggio.cV vi andai con tanta y £
che quel giorno arriuai al suo villaggio,^ non mi venne alcuno incontro à riceuerm1
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à noi Jo gli assaltai con quelli caualli ch'io mi ritrouauo.ma seguitàdogli, essi entroron0 v
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andar icauaIli,percio smontando lii miei compagni,tutti ristretti seguitorno gl'India1}1' ^
arriuammo allo scoglio cosipresto3che non hebbero tempo di romperei ponti, Pcr 3{\0
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dietrOjSc" pigliammo quel scoglio ch'era ben habitato, 5C tutta la gente di quel U:og° 11 j*e,
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à quel tempo non era stato forzato il lor paese, ne vi era entrata gente d'arme per forZ^,^,
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ra non li lasciaua venir à dar obedientia à sua Maestà, 5c* che non (blamente impedii \\,
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à i fìgnori di questa città di Guatemala,mi parti con tutta la mia géte da piedi, Se da ca^r^
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torio di quel villaggio che è tutta piena di alberi molto spessi, vi trouai le strade tutteje %
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