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Ramusio, Giovanni Baptista; Colombo, Cristoforo [Editor]
Delle Navigationi Et Viaggi (Band 3): Nel Quale Si Contengono Le Nauigationi al Mondo Nuouo, alli Antichi incognito, fatte da Don Christoforo Colombo Genouese, che su il fu il Primo a scoprirlo a'i Re Catholici, detto hora le Indie occidentali .. — Venedig, 1556

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https://doi.org/10.11588/diglit.9379#0805

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RELATION E» %6\
a gli Indiani per vede^che noi non ci moueuamo,pi'gh'auano maggior animc>cV altereZ'
^Vanto che si appreiTauano alle gambe de i nostri caualli à tirarci delle frezze, onde veda-
*o,che non era più tempo da (tare, 8C che cosi pareua à i religiofìjdiededentro,^ ci fu poco^
fare,perche subito fuggirono in parte alla òttiche era vicina, de ben fortificata, de altri
^er la campagna,doue gli guidaua la ventura,cV morirono alcuni Indiani, &C più sarebbono
•^oi ti^se io I hauessi consen rito, che si fossero seguitatsperp vedutq,che di ciò ci poteua venir
t^°co frutto, perche gli Indian^che erano fuori,eran pochi, cV queijche si erano ritirati nella
***Ha con queijche vi erano rimasi prima erano molti, doue era la vettouagliaydiche haaeua-»
tanto dibisogno,raccolsttutta lamiagente,cVladiuifì/:omemeglio miparue per com-
batter la Città, &C la circundai : 8s perche la fame,che noi haueuamo,non patiua dilatione,io
Contai con alcuni di questi gentili huomini, cY soldati, dC comandatile i balestrieri, cV ar-
^hibusìeri facesfero cmpito,cV leuassero dalle diffese i nimici,accioche nò cifacessero danno,
^'oa{saltailcmuradavnabanda,doue mi dissero>cheera.stata appoggiata vna scala leua-
,0ia,cV che vi era vnaporta,ma à balestrieri si ròpcrono tosto le corde delle balestre, cV gli ar
chibusicri nò fecero nulIa,percioche veniuano cosi deboli, &C fìacchi,che quali non si potè-
^ano sostencre in piedi,cV in questo modo le genti,che erano all'alto per dissendere/ion heb
"ero disturbo alcuno/h poter far sopra di noi il danno^he poteuano, onde à me,mi gittaron
^ ^ic volte in terra con infinite pietre grande, che gittauano dall'alto, ÒC se io non fosse stato
una bonissima armatura di testa,che io portauo, penscy:he mi sarebbe successo ma-
le3tuttauia mi tolsero di terra con due picciole ferite in fàccia,cV vna frezza nel piede,cV con
^olte sasfate nelle braccia, 5C gambe, ÒC in quella maniera vsei della battaglia ben sranco,
££sojche se Don Garzia lopez di Cardena la seconda voltaiche mi gittarono pes terra nò mi
"auesse aiutato con por la Mia persona,come buon caualliero sopra la mia, hauerei corso assai
|^aggior pericolo di quekhe corsi,ma piacque à Dioiche gli Indiani ci si resero, dC fu nostro
,'gnor seruisOjChe si preie questa città,&: si trouó in essa tanta abbondanza di Maiz,quanto
,a nostra necessità ricercaua. Vscendo il Mastro di Campo, cV Don Pietro di Touar, dC Fe-
**KÌ<& di Aluarado, cV Paulo di Melgosa Capitani della fanteria con alcune sassate, ancfcora
non fallino feriti niun di essi,fu ferito Agoniez quarez in vn braccio di vna frezzata,cV:
Torres habitator di Panuco in faccia di vn'altra,cV altri duoi pedoni furon ferituh' due frez
^te ancora picciole : dC perche eran le mie armi dorate,cY rilucenti tutti carricauono addofc
^> a me, dC per questa cagione rimasi più ferito de glialtri,nó per hauer fatto piu,& messomi
dinnanzi de glialtri, perche tutti questi gentillnuomini, cV soldati si portarono cosi be-
^come si speraua di loro. Io hora sto bene lodato Ila Iddio, anchora che alquanto pesto dal
e pietre. Nella battagliatile hauemmo in campagna^similmente rimasero feriti duo^ò tre
atai compagni, dC vi rimasero morti tre caualli, l'un di Don LopezjcV l'altro di Vigliega,8c"
terzo di Don Alfonso Manrich, di vi furono altri sette,ò otto caualli feriti, ma hora cosi
huomini,come i caualli sono guariti, dC ben sani,
Bel sito,& slato di-Ile sette Città, dette ti Regno di Ceuola,&de coftumi,& qualità de juoi popoli,<&*
delli ammali che cjuiui si ritruouano*
Restamihora à dar conto delle sette città,cY Regni, cVProuinde, di che il padre Prouin-
c*ale diede relatione à Vostra Signoria, cV per non dilatarmi molto,posso dirle in uerità,che
niuna cosyhe disfe,ha detto il vero,ma è stato tutto al roueseio, eccetto nel nome delle cit
ta3cV delle case grandi di pietra,perche auuega che sian Iauorate di turchino,ne di calcinale
lattoni sono,nondimeno bonissime case,di tre,di quattro,cV di cinque solari, doue sono
bQni alloggiamenti, Se" belle stanze con coridori, 8C certe stanze sotto terra assai buone, dC
^attonatejlequali son fa tte per lo inuerno, dC sono quafì alla maniera delle stufe, dC le scale,
hanno per le lor case son quafì tutte Ieuatoie,et portatili,che si Ieuanc^cV mettonq,quan^
0 Jor piace,cV son fatte di dua legni con i lor scaloni come le nostre. Le sette città, sono sette
lCr«"e picciplyutte di queste case,che io dico,&: stan tutte vicine à quattro leghe, St si chiama
110 tutti Regno di Ceuola,cV ciaseuna ha il suo nome,c\: niuna si chiama Ceuola,ma tutte in
^sisme si chiamano Ceuola,cV questa che io chiamo città, gli ho postonome Granata, cosi,
Viaggi vol.3°» zz perche
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