A desre LA TERZA RELATION E# %S$
ci"ario'Ue'Cne volcua deliberare: cY sé tutti,o alcuni di loro volessero ritornare alle naus, che
Capjt^u*ui>assicurandogU, con la seorta gli lasciasse andar,c¥ desse loro ogni aiuto* il detto
'^•dell'1 c°l°ro,che erano seco, haueuano deliberato di rirnanere36C vennero a trouar-
le,TlDo a naue lnnn nora non abbiamo inteso cosa alcuna.cY essendo ciò (tato già molto
ù 5 molto duhbitiamo della Tua salute. piaccia a Iddio che ella sia salua.
fr0us"endo deliberato di partirmi dalla prouincia di Tepeaca, mi vennenouelIa,chedue cacatami
ta^Q Cle chiamate Cecatami, Se Xalacingo, le quali sono sottoposte al Signor di Temisti- & XaUcm-
eratlQ "hellate.Et perche dalla città della Veracroce si può pattare a quelle parti, haue ?°<Puincie«
Hìai ln quella vecifì alcuni Spagnuoli,cV gli habitatori si erano ribeIIati.,cV haueuano pessi-
le(|~et.^entione. Et accioche la strada fusse licura, cV per dar loro qualche castigo, se non vo-
hr\ti v!Uere pacificamente, ispedi vn Capitano con venti huomini a cauallo, dC dugento
^iti* ^ Con gl'indiani amici nostri.alqual feciespresfo commandamento,che douesse
vo^r°^re gh habitatori delle dette prouincie,che concordeuolmente si desfero g vassalli di
§en2a,^aestà, come haueuano fatto delle altre volte, cV in quello vsalse ogni possibil dili-
aUesr ^e non lo volessero riceuer pacifì camente, facesse lor guerra: la qual finita che egli
tec^j Psese ancho le due prouincie,con tntti li soldati se ne ritornalse alla città di Tescal
b ^Q il s Ue 10 l'aspettarci.cV cosi nel principio di Dicembre,l'anno mdxx egli andò,seguen
Pj U° Vlaggi'o, alle già dette prouinciede quali da quel luogo sono lontane venti leghe»
equestecose,al mezzo del mese di Dicembre del detto anno, io mi parti dalla città
la1o ecurezza de confini,che è nella prouincia di Tepeaca. nella quale io lasciai vn Capi-
l5torj"j n khanta soldati,e(sendone flato con grande instanza di prt'eght richiesto da gli habi
ilo li quella.ordinai che tutti li fanti andassero alla città di Tascaltecal, doue si fabricaua-
lì°tte n^antmMa quale è lontana dalla prò ussicia di Tepeaca noueo dieci Ieghe,cV io quella chulul*
der» andat a dormire a vna città nominata ChuluIa:percioche gli habitatori di quella desi- ckca.
Jiole fn° grandemente la mia andata,per elTer molti Signori di quella morti del mal di Va-
^ch aclua,e infermità suol prendere spesso gli habitatori di quelle prouincie,ucome fa
&i0r°ra quegli delle isole.esstdesiderauano, che per loro cV mio consiglio in luogo de Si-
^OH1 m°rn ne fuk'110 nrne^t de gli altri,Et essendo giunti là, fummo riceuuti molto com-
s^p^^ente.cV fatto cioche ho detto di sopra, dC hauendo satisfatto al lor desiderio,feci lor
t^ [e5che l mio viaggio era per andare a far guerra alle prouincie di Messicò&di Temisti-
§u pregai, che essendo vassalli di vostra Maestà,do uesiero procurare in tutti i modi di
h\itetler l'amicitia con essbnoi,cV a noi si conueniua fare il medcsimo,in sinche hauessimo
£r0 a : Se" gli richiesi che in tutto quel tempo, ch'io era per tener guerra centra le sopradette
Ìor. lncie,mi douelsero dare aiuto di gente, cV con quegli Spagnuoli, ch'io mandassi nella
0 ^iarh°Ulncia3°uero in quella habitassero,fì portassero come son tenuti di fare gli amici con
j^ 'Et hauuta !a promissione da loro di cosi douer fare,dopo due o tre giorni mi parti)
^*ch Ver*° Tascaltecal, che è distante per ispatio di sei leghe. cV esfendo arriuato Ia,tro-
te sj * yi erano tutti gh Spagnuoli, insieme con gli habitatori della città,i quali grandemen
f>roua"egrarono della mia venuta. Il giorno seguente tutti li Signori della predetta cutà,Sc"
»H0 • lnCia vennero a parlarmi • cV mi fecero sapere, che ! Magiscacin, il quale è tenuto il pri-.
pe ra gli altri Signori della detta prouincia,era morto del male di Variole: dC molto ben sa-
n0nT°'chelasua morte mi saria dispiaciuta, hauendo egli hauuto meco si stretta amicitia:
sila, e ltneno haueua Iasciato vn figliuolo di età di dodici anni,al quale diceuano appartener-
lo §n&n'a che tenne il padre: ÒC sopra modo mi pregauano, ch'io volessi inuestirlo dello
y Come legitimo herede satisfeci al lor desiderio.onde ne pr«ero grandissimo piacere.
Co»*e trottali li mot/hi solleciti ì sinir 1 brigantini secproutjùone dell'altre cose necejjarie. deU
l'acquino delle promnae Cecatami &> Xalacingo. &* come il Corte se perdonò
^ ad alcuni Signori che s'erano ribellati,^
hi <}, £ndo giunto in questa città,trouai i legnaiuoli, 8C maestri de brigantini molto solleci-
era Qj.-^ di lauorare il legname, cV le tauole per fargli, 8C hauer fatto cioche in detta opera
chiod ,s°gno:cV subito procurai, che dalla citta della Veracroce fusse portatoci ferro 8C
^^eu Che io haueuo quiui,cV vele,cV sarte, 8C altre cose necessarie per finirgli. cV perche no
^^-°Pece,ordinai che certi Spagnuoli andassero a raccoglierla in vn'alto monte, che iui
ai vicino: accioche tutti gli apparecchi per finirli detti brigantini potesTero esser it\
ordine»
ci"ario'Ue'Cne volcua deliberare: cY sé tutti,o alcuni di loro volessero ritornare alle naus, che
Capjt^u*ui>assicurandogU, con la seorta gli lasciasse andar,c¥ desse loro ogni aiuto* il detto
'^•dell'1 c°l°ro,che erano seco, haueuano deliberato di rirnanere36C vennero a trouar-
le,TlDo a naue lnnn nora non abbiamo inteso cosa alcuna.cY essendo ciò (tato già molto
ù 5 molto duhbitiamo della Tua salute. piaccia a Iddio che ella sia salua.
fr0us"endo deliberato di partirmi dalla prouincia di Tepeaca, mi vennenouelIa,chedue cacatami
ta^Q Cle chiamate Cecatami, Se Xalacingo, le quali sono sottoposte al Signor di Temisti- & XaUcm-
eratlQ "hellate.Et perche dalla città della Veracroce si può pattare a quelle parti, haue ?°<Puincie«
Hìai ln quella vecifì alcuni Spagnuoli,cV gli habitatori si erano ribeIIati.,cV haueuano pessi-
le(|~et.^entione. Et accioche la strada fusse licura, cV per dar loro qualche castigo, se non vo-
hr\ti v!Uere pacificamente, ispedi vn Capitano con venti huomini a cauallo, dC dugento
^iti* ^ Con gl'indiani amici nostri.alqual feciespresfo commandamento,che douesse
vo^r°^re gh habitatori delle dette prouincie,che concordeuolmente si desfero g vassalli di
§en2a,^aestà, come haueuano fatto delle altre volte, cV in quello vsalse ogni possibil dili-
aUesr ^e non lo volessero riceuer pacifì camente, facesse lor guerra: la qual finita che egli
tec^j Psese ancho le due prouincie,con tntti li soldati se ne ritornalse alla città di Tescal
b ^Q il s Ue 10 l'aspettarci.cV cosi nel principio di Dicembre,l'anno mdxx egli andò,seguen
Pj U° Vlaggi'o, alle già dette prouinciede quali da quel luogo sono lontane venti leghe»
equestecose,al mezzo del mese di Dicembre del detto anno, io mi parti dalla città
la1o ecurezza de confini,che è nella prouincia di Tepeaca. nella quale io lasciai vn Capi-
l5torj"j n khanta soldati,e(sendone flato con grande instanza di prt'eght richiesto da gli habi
ilo li quella.ordinai che tutti li fanti andassero alla città di Tascaltecal, doue si fabricaua-
lì°tte n^antmMa quale è lontana dalla prò ussicia di Tepeaca noueo dieci Ieghe,cV io quella chulul*
der» andat a dormire a vna città nominata ChuluIa:percioche gli habitatori di quella desi- ckca.
Jiole fn° grandemente la mia andata,per elTer molti Signori di quella morti del mal di Va-
^ch aclua,e infermità suol prendere spesso gli habitatori di quelle prouincie,ucome fa
&i0r°ra quegli delle isole.esstdesiderauano, che per loro cV mio consiglio in luogo de Si-
^OH1 m°rn ne fuk'110 nrne^t de gli altri,Et essendo giunti là, fummo riceuuti molto com-
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t^ [e5che l mio viaggio era per andare a far guerra alle prouincie di Messicò&di Temisti-
§u pregai, che essendo vassalli di vostra Maestà,do uesiero procurare in tutti i modi di
h\itetler l'amicitia con essbnoi,cV a noi si conueniua fare il medcsimo,in sinche hauessimo
£r0 a : Se" gli richiesi che in tutto quel tempo, ch'io era per tener guerra centra le sopradette
Ìor. lncie,mi douelsero dare aiuto di gente, cV con quegli Spagnuoli, ch'io mandassi nella
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j^ 'Et hauuta !a promissione da loro di cosi douer fare,dopo due o tre giorni mi parti)
^*ch Ver*° Tascaltecal, che è distante per ispatio di sei leghe. cV esfendo arriuato Ia,tro-
te sj * yi erano tutti gh Spagnuoli, insieme con gli habitatori della città,i quali grandemen
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pe ra gli altri Signori della detta prouincia,era morto del male di Variole: dC molto ben sa-
n0nT°'chelasua morte mi saria dispiaciuta, hauendo egli hauuto meco si stretta amicitia:
sila, e ltneno haueua Iasciato vn figliuolo di età di dodici anni,al quale diceuano appartener-
lo §n&n'a che tenne il padre: ÒC sopra modo mi pregauano, ch'io volessi inuestirlo dello
y Come legitimo herede satisfeci al lor desiderio.onde ne pr«ero grandissimo piacere.
Co»*e trottali li mot/hi solleciti ì sinir 1 brigantini secproutjùone dell'altre cose necejjarie. deU
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^ ad alcuni Signori che s'erano ribellati,^
hi <}, £ndo giunto in questa città,trouai i legnaiuoli, 8C maestri de brigantini molto solleci-
era Qj.-^ di lauorare il legname, cV le tauole per fargli, 8C hauer fatto cioche in detta opera
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^^eu Che io haueuo quiui,cV vele,cV sarte, 8C altre cose necessarie per finirgli. cV perche no
^^-°Pece,ordinai che certi Spagnuoli andassero a raccoglierla in vn'alto monte, che iui
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