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Instytut Sztuki (Warschau) [Hrsg.]; Państwowy Instytut Sztuki (bis 1959) [Hrsg.]; Stowarzyszenie Historyków Sztuki [Hrsg.]
Biuletyn Historii Sztuki — 57.1995

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Spis Treści
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Kowalczyk, Jerzy; Zawadzka, Celeste [Übers.]: L'arte dell'antica Polonia nelle ricerche polacco-italiane
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Biuletyn Historii Sztuki
R.LVII, 1995, Nr 1-2
PLISSN 0006-3967

JERZY KOWALCZYK
Varsavia, Istituto delPArte
dell’Accademia Polacca delle Scienze

L’ARTE DELUANTICA POLONIA NELLE RICERCHE POLACCO-ITALIANE

Ouesto quademo del "Bollettino di Storia deH’Arte"
e dedicato alFarte e cultura artistica italo-polacca. In
legame eon questo alFinizio si presenta una rasegna
delle pubblicazioni dedicate alFarte nelle ricerche po-
lacco-italiane.
Nel periodo postbellico 1’antica arte polacca era di
solito presentata in Italia attraverso mostre e pubblica-
zioni scientifiche, e pertanto attraverso cataloghi o rac-
colte di studi, frutto di conferenze polacco-italiane. Mol-
te pubblicazioni degli storici d’arte polacchi e italiani
erano diffuse nella forma di articoli sulle riviste italiane;
alcuni studi erano pubblicati nella forma di libri.
Una certa attivita nei contatti scientifici eon 1'Italia
era dimostrata dagli istituti delFAccademia Polacca del-
le Scienze: il Comitato delle Scienze sull ’ Arte, 1’ Istituto
d’ Arte, 1’Istituto della Storia della Cultura Materiale
nonche la Stazione Scientifica a Roma (particolarmente
nel lungo periodo in cui era direttore il prof. Bronisław
Biliński). Le visite degli studiosi polacchi in Italia e le
conferenze da loro tenute alla Stazione Scientifica ro-
mana fruttavano una serie di quademi - "Conferenze" -
che trattavano anche la problematica connessa eon 1’arte
polacca. A loro volta i risultati delle conferenze polac-
co-italiane, organizzate dal 1963 a Venezia ed a Varsa-
via dal Comitato delle Scienze sulFArte e dalFIstituto
delFArte in collaborazione eon la Fondazione Cini a
Venezia, erano riuniti in 8 volumi di relazioni e articoli
di studiosi polacchi e italiani sulFarte antica polacca,
eon particolare accentuazione dei rapporti eon Farte
italiana e eon Fattivita degli artisti italiani in Polonia.
Soltanto dieci anni dopo la fine della II guerra mon-
diale, verso la fine della guerra fredda, si aprivano ai
polacchi le possibilita di scambi scientifici e museali eon
Festero. Cinque grandi mostre delFantica arte polacca
facevano conoscere alla societa italiana la cultura arti-
stica del nostro paese, che tanto deve ai rapporti eon

FItalia, specialmente nel periodo moderno. Queste mo-
stre erano accompagnate da vasti cataloghi scientifici.
Gli storici d’arte ed i museologi polacchi non limitavano
la partecipazione attiva al solo lato organizzativo e tec-
nico. Davano anche un contributo meritorico riportando
alla luce polonica italiani e scrivendo saggi sulFarte
polacca nei cataloghi delle mostre, pubblicati del resto
in Italia.
La prima mostra importante di pittura, tuttavia sol-
tanto nel 1955, fu quella, organizzata a Venezia nel
Palazzo Grassi, delle opere di Bemardo Bellotto detto il
Canaletto e di Aleksander Gierymski. Organizzatori
della mostra furono il Museo Nazionale (prof. Stanisław
Lorentz e Stefan Kozakiewicz) e FIstituto Statale delF
Arte (prof. Juliusz Starzyński) di Varsavia. La mostra
delle vedute della Varsavia degli anni 1770-1780 - i
tempi di Stanislao Augusto - del pittore veneziano de-
starono F interessamento degli Italiani. Fra le opere di
Aleksander Gierymski erano stati scelti gli studi pittorici
dal tema italiano, dipinti negli anni dei suoi soggiomi a
Venezia e a Roma (1874,1899-1901), dove trascorse gli
ultimi due anni della sua vita e dove mon. II catalogo,
modesto nella sua forma topografica, fu stampato a
Venezia.
Nel 1975 fu esposta nel Palazzo Venezia a Roma una
grandę mostra retrospettiva delFarte polacca dal titolo:
Polonia: arte e cultura dal Medioevo aU’Illuminismo.
Organizzatore della mostra fu il Museo di Wilanów, una
sezione del Museo Nazionale a Varsavia (Wojciech
Fijałkowski eon la collaborazione di Irena Malinowska
e di altri). Fra i 262 oggetti dei vari rami delFarte,
presentati in un ampio contesto culturale, richiamavano
Fattenzione numerose opere d’arte di artisti italiani ese-
guite per ordinazione polacca in Italia e in Polonia, ed
anche le opere di artisti polacchi che avevano lavorato a
Roma. Vi erano, fra le altre, opere di artisti polacchi che

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