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Instytut Sztuki (Warschau) [Editor]; Państwowy Instytut Sztuki (bis 1959) [Editor]; Stowarzyszenie Historyków Sztuki [Editor]
Biuletyn Historii Sztuki — 57.1995

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Spis Treści
DOI article:
Kowalczyk, Jerzy; Zawadzka, Celeste [Transl.]: L'arte dell'antica Polonia nelle ricerche polacco-italiane
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https://doi.org/10.11588/diglit.48918#0015

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L’ARTE DELL’ANTICA POLONIA

Stanisław Mossakowski, studioso, nel loro complesso,
dei probierni della magnifica cappella rinascimentale -
la Cappella Sigismondiana - presso la Cattedrale sul
Wawel, parló del contenuto ideologico della decorazio-
ne dal tema mitologico di quella cappella. Bartolomeo
Berecci, autore della Cappella Sigismondiana, e la sua
bottega a Cracovia, un awenimento importante nelFarte
protorinascimentale dell’Europa centrale - tema delle
ricerche condotte eon conseguenza dal Mossakowski -
furono poi presentati alla sessione polacco-americana
tenutasi a Roma nel 1991 (pubblicato in francese nel
"Revue de Fart" nel 1993). A quella stessa sessione
americana la storica d’arte dr Anna Markhamz Schulz
esamio; il periodo polacco del ricco patrimonio di Gian
Maria Mosca, detto in Polonia il Padovano a causa della
sua origine, facendo una certa critica alle attribuzioni
finora stabilite. Della serie di medaglie rinascimentali in
bronzo eon le effigi di Sigismondo I e della sua reale
famiglia, modellate nel 1532, dal Padovano a Cracovia,
aveva gia scritto precedentemente Józef Grabski.
II ruolo degli seultori rinascimentali italiani a Cra-
covia nella prima meta del Cinquecento ed i collegamen-
ti eon Parte di Roma, specialmente per quanto riguara
la Cappella Sigismondiana e le seulture funerarieri-
nascimentali erano presentate da Helena Kozakiewicz
(1972).
Jerzy Miziołek ha preparato una interpretazione
scientifica del contenuto ideologico per le scelte opere
del Padovano (il tabemacolo di Wawel) e di Jan Micha-
łowicz da Urzędów (la capella del primate Uchański a
Łowicz).
Godevano sempre di grandę interessamento il pro-
blema delFurbanistica e delParchitettura di Zamość, la
persona del fondatore, Fetmano Jan Zamoyski, e del suo
architetto Bernardo Morandi. Hanno pubblicato su que-
sti temi in italiano: Władysław Tatarkiewicz, Maria
Lewicka, Jerzy Kowalczyk, Teresa Zarębska e Fitaliano
Calogero Bellanca. La prima monografia di un certo
valore del Morandi era pubblicata da Maria Lewicka
(1959). II problema della collaborazione del fondatore
polacco eon F architetto patavino, nel dare a Zamość
formę concordi eon i principi della citta ideale dei trattati
italiani del Cinquecento, era tema delle pubblicazioni di
Jerzy Kowalczyk e di Teresa Zarębska. La monografia
Zamość - citta ideale, del primo autore, scritta in occa-
sione del quarto centenario della citta, serviva da base
meritorica per far inscrivere, nel 1993, la citta del grandę
etmano Zamoyski nelFelenco del retaggio culturale
mondiale.
I probierni delFarte del Barocco erano trattati in
alcuni simposi polacco-italiani, di cui due specialmente

dedicati a quel periodo. Gia durante il primo simposio
nel 1963 il prof. Władysław Tomkiewicz parlava delle
opere dei pittori veneziani in Polonia nella prima meta
del Seicento. Erano importazioni artistiche oppure opere
di Tommaso Dolabella, pittore veneziano molto noto e
attivo in Polonia, artista alla corte di Sigismondo III.
Precedentemente al Dolabella aveva dedicato una rela-
zione il prof. Tomkiewicz durante il XVIII Congresso
di Storia delFArte a Venezia (1955).
II contributo della cultura veneziana alFarte polacca
era delineato chiaramente dalia prof.ssa Elena Bassi. Era
Funica studiosa italiana ad avere il coraggio di cogliere
il problema inmodo cosi’ ampio: dal XVI al XIX secolo.
La prof.ssa Bassi era anche Fautrice delFimportante
scoperta della fonte che indica come la chiesa barocca
dei padri filippini a Gostyń, modellata sulla celebre
basilica di S. Maria della Salute a Venezia, era opera
dello stesso architetto: Baldassar Longhena. La prof.ssa
Bassi elaborava poi Fanalisi comparativa di queste due
opere insieme eon Jerzy Kowalczyk (1972). Gli incontri
dei Polacchi eon gli artisti e eon Farte veneziana fra il
Cinquecento ed il Seicento, erano tema di un altro arti-
colo di Jerzy Kowalczyk (1989).
Anche un altro italiano, Italo Faldi, contribuiva agli
studi sulFarte barocca polacca, eon la sua scoperta di
polonica della seconda meta del Seicento nelle raccolte
italiane (alcuni ritratti, disegni di Tylman di Gameren)
e presentandoli nella sessione romana (1975).
La corrente italiana nelFarte barocca polacca del
Seicento ed i suoi principali rappresentanti, questo il
tema degli studi del prof. Mariusz Karpowicz, che ha
introdotto nel barocco una periodizzazione, basata su
premesse stilistiche, suddividendolo in quattro tappe. II
prof. Mariusz Karpowicz si concentra principalmente
sull’attivita in Polonia di pittori e seultori italiani nel
Seicento (1991). II maggiore risultato raggiunto da que-
sto studioso e la gia ricordata monografia di Baldassare
Fontana. Al libro del Karpowicz sul ritratto da bara nel
periodo del barocco su collegano i lavori del prof. Ju-
liusz Chrościcki, dedicati alF allestimento artistico delle
cerimonie funebri (castra doloris, pompa funebris).
Questo storico delFarte, ricco d’inventiva indagatrice,
estende il suo interessamento ai probierni delFarte oc-
casionale, alla sociologia delFarte e ai vasti probierni
culturali del Seicento.
L’arte della corte di Giovanni III e degli artisti
italiani di quella corte, e il tema studiato in modo parti-
colare da Wojciech Fijałkowski, sovrintendente per
molti anni del museo di Wilanów e coautore della mostra
delFarte polacca a Roma nel 1975. La vita artistica alla
corte della regina-vedova Maria Kazimiera a Roma e a

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