FIRENZE NEI "JOURNAUX DES YOYAGES
4. II testo integrale della descrizione di Parma, riportato nel
manoscritto recentemente ritrovato, e stato pubblicato dal
prof. Fausto Razzetti di Parma nelFarticolo Un giovane
Polacco a Parma nel 1767. "Aurea Parma" LXXV 1991
(settembre-ottobre) p.235 sg.
5. In questo articolo presentato nel vo\\ime.Laudatio Bono-
niae, citato nella nota 1, Mniszech segue attentamente i
principali maestri della scuola pittorica bolognese e offre
una precisa descrizione dellTstituto delle Scienze di Bo-
logna, riportata interamente nelParticolo sopra menziona-
to, la quale ricorda le sue visite dei musei di Londra e
Feccellente esposizione del British Museum, frutto del
suo viaggio in Inghilterra.
6. L.BERTI, Profilo di storia degli Uffizi nel monumentale
volume "GliUffizi".Catalogogenerale.Firenze 1979p.21
sg.; Gli Uffizi, ąuattro secoli di una Galleria. Atti del
Convegno intemazionale di Studi. Firenze 1982; F.BOR-
RONI SALVADORI, Memorialisti e diaristi a Firenze
nel periodo Leopoldino. "Annali della Scuola Normale
Superiore di Pisa" III serie 1979 vol.IX, 2 p.1180, sg.
7. Mniszech cita il famoso studioso delle antichita classiche,
il benedettino Bernard de Monfaucon (1655-1741) e le
sue celebri opere tra cui Diariumltalicum sive monumen-
torum bibliothecarumąue notitiae singulares itinerario
italico collectae (Paris 1702) e la sua grandiosa opera
L’Antiquite expliquee e representee en figures (Paris
1719-1724,5 tomi in 10 volumi, piu5 tomi di supplemen-
ti, insieme 15 volumi), il cui contenuto registra J.A.FA-
BRICIUS, Bibliographia antiąuaria. 3 ed. Hamburgi
1760 p.108, sg.
8. Si tratta di Museum Florentinum in 12 volumi (1731-
1762) eon commento e le osservazioni di Anton France-
sco Gori, eminente classicista e archeologo, una poderosa
pubblicazione preceduta anche da un awiso commerciale
latino di tipo completamente moderno rivolto ai cultori
eruditae antiquitatis: praeclarum opus et insigne numqu-
am antę spe conceptum, nedum tentatum, Florentiae pa-
ratur iamque commissum est prelo ... charta in id opus
adhibita forma est maxima, quae a nobis imperialis vo-
catur.
9. Non e chiaro di quale pubblicazione Mniszech parła:
Giuseppe Bianchi, ma non Bemardo, ha pubblicato due
cataloghi sulle raccolte degli Uffizi: Inventario dellepre-
ziose antichita ed insigni memorie, che si conservano
nella magnifica Imperiale Galleria di Sua Maesta Cesa-
rea (Firenze 1753) e Ragguaglio delle antichita e rarita,
che si conservano nella Galleria Mediceo-Imperiale di
Firenze (Firenze 1759), ma parę, che non si tratti di queste
pubblicazioni e non penso ad un errore delFautore dato,
che egli cita perfino il numero delle pagine avendo avuto
probabilmente 1’esemplare nelle mani. Forsę solo il nome
delFautore e sbagliato.
10. COCHIN II p.22 sg.: La Tribune dans la Gallerie de
Grand Duc; Michel p.310 sg. e PAppendice p.505 e
ill.53-57: Cochin d la Tribune des Offices, secondo
G.Magni, F.Marchisi, G.Sacconi sous la direction V. de
Greys, Vues de cinąue des parois de la Tribune des
Offices, Florence, Uffizi 4579, F.4588. Di estrema impor-
tanza e la tela del pittore inglese d’origine tedesca Johann
Zoffany (1734-1810) The Tribune of Uffizi, 1772-1776,
Windsor, Collezioni Reali, riprodotta nell’Enciclopedia
Universaledell’Artevo\.V[I, Venezia 1958p.556, ill.322,
che offre una preziosa visione della Tribuna ai tempi di
Mniszech, eseguita appena qualche anno dopo la sua
visita a Firenze.
11. G.A.MANSUELLI, Gallerie degli Uffizi. Le seulture.
Roma 1958 I n.45 p.69-74; COCHIN II p.36-37; MI-
CHEL p.217; RICHARD III p.206 sg.; Lexicon icono-
graphicum mythologiae classicae, II p.n.419 p.53 m.554,
559; Enciclopedia delParte classica e orientale. Vol.I
p.U5 sg. (Afrodite); Encyclopaedia ofWorldArt. Vol.VII
p.320 sg.669 (Hellenistic Art); M.L.BERNHARD, Sztu-
ka grecka IV w. p.n.e. Warszawa 1991 p.256-262; Sztuka
hellenistyczna. Warszawa 1980 p.306; E.BULANDA,
Venus Medici. [In:] Księga pamiątkowa ku czci Leona
Pinińskiego, I. Lwów 1936 p.149 sg. "Honoris causa"
bisogna citare Stanisław Kostka Potocki, un eminente
studioso delFarte classica e contemporaneo di Mniszech,
che fu 1’autore di una preziosa opera intitolata O sztuce
dawnych, Winkelman polski (SulParte degli antichi, un
Winkelman polacco). Warszawa 1815 vol.IIp.185, vol.III
p.114. Inoltre si veda: ROSCHER, Lexicon der griechi-
schen und rbmischen Mythologie, I [1890] p.416 sg.
(Furtwangler).
12. LUCIANO, Imagines 4, Ps. Luciano, Amores 13 (RI-
CHARD III p.206), luppiter tragoedus 10 (J.OVER-
BECK, Die antiken Schriftquellen... . Hildesheim 1959
n.1227-1285). Se si tratta di tipi, categorie e epiteti di
Afrodite, che raccoglie in una labirintica esposizione il
recente Lexicon Iconographicum, bisogna ricordare la
testimonianza di Lydus, de mensibus IV, 44, secondo la
quale F Afrodite si avrebbe servito di oltre 300 epiteti eon
le svariate attribuzioni (E.BRUCHMANN, Epitheta de-
orum, 1883).
13. RICHARD III p.196, ed. 1768 p.209: "A la droite de la
Venus Medicis, sur un piedestał eleve, est la Venus Vic-
torieuseainsi appellee de lapomme qu’elle tienta lamain;
elle est beacoup plus grandę que naturę, ce qui fait paroltre
la Venus Medicis plus petite...". In seguito Richard parła
del ristauro di Ercole Ferrata, effettuato secondo lui 1677.
14. RICHARD III p.187, 198, ed. 1768 p.210; Mniszech
seguendo le guide Cochin e Richard, distingue nella Tri-
buna ben tre statuę di Venere, che ai suoi tempi vi erano
esposte, mentre oggi vi si trova solo la Venere dei Medici
e le altre sono State trasferite durante i riordinamenti nelle
altre sale o Corridoi degli Uffizi. Consultando il Catalogo
delle seulture di Mansuelli e confrotandolo eon le infor-
mazioni di Mniszech, posso solo approssimativamente
stabilire, senza la visione in situ, che Mniszech ricorda:
1. la statua di Afrodite detta Venere dei Medici, che
trasferita agli Uffizi nel 1667 e rimasta sempre nelła
Tribuna (MANSUELLI, I 45 p.69 sg.); 2. FAfrodite di
tipo Venere pudica, piu vicina alla Capitolina, che alla
Medicea, alla quale lo seultore Ercole Ferrata (1610-
1686) aveva restaurato le braccia, ponendo nella mano
destra una mela. U restauro e stato tolto negli anni recenti
e la statua, riportata alla sua forma originaria, da tempo si
trova nel I Corridoio degli Uffizi. Mniszech owiamente
e stato colpito dalFaltezza di questa Venere, che misura
1,89 m, mentre quella Medicea ha solo 1,53 m e per questa
89
4. II testo integrale della descrizione di Parma, riportato nel
manoscritto recentemente ritrovato, e stato pubblicato dal
prof. Fausto Razzetti di Parma nelFarticolo Un giovane
Polacco a Parma nel 1767. "Aurea Parma" LXXV 1991
(settembre-ottobre) p.235 sg.
5. In questo articolo presentato nel vo\\ime.Laudatio Bono-
niae, citato nella nota 1, Mniszech segue attentamente i
principali maestri della scuola pittorica bolognese e offre
una precisa descrizione dellTstituto delle Scienze di Bo-
logna, riportata interamente nelParticolo sopra menziona-
to, la quale ricorda le sue visite dei musei di Londra e
Feccellente esposizione del British Museum, frutto del
suo viaggio in Inghilterra.
6. L.BERTI, Profilo di storia degli Uffizi nel monumentale
volume "GliUffizi".Catalogogenerale.Firenze 1979p.21
sg.; Gli Uffizi, ąuattro secoli di una Galleria. Atti del
Convegno intemazionale di Studi. Firenze 1982; F.BOR-
RONI SALVADORI, Memorialisti e diaristi a Firenze
nel periodo Leopoldino. "Annali della Scuola Normale
Superiore di Pisa" III serie 1979 vol.IX, 2 p.1180, sg.
7. Mniszech cita il famoso studioso delle antichita classiche,
il benedettino Bernard de Monfaucon (1655-1741) e le
sue celebri opere tra cui Diariumltalicum sive monumen-
torum bibliothecarumąue notitiae singulares itinerario
italico collectae (Paris 1702) e la sua grandiosa opera
L’Antiquite expliquee e representee en figures (Paris
1719-1724,5 tomi in 10 volumi, piu5 tomi di supplemen-
ti, insieme 15 volumi), il cui contenuto registra J.A.FA-
BRICIUS, Bibliographia antiąuaria. 3 ed. Hamburgi
1760 p.108, sg.
8. Si tratta di Museum Florentinum in 12 volumi (1731-
1762) eon commento e le osservazioni di Anton France-
sco Gori, eminente classicista e archeologo, una poderosa
pubblicazione preceduta anche da un awiso commerciale
latino di tipo completamente moderno rivolto ai cultori
eruditae antiquitatis: praeclarum opus et insigne numqu-
am antę spe conceptum, nedum tentatum, Florentiae pa-
ratur iamque commissum est prelo ... charta in id opus
adhibita forma est maxima, quae a nobis imperialis vo-
catur.
9. Non e chiaro di quale pubblicazione Mniszech parła:
Giuseppe Bianchi, ma non Bemardo, ha pubblicato due
cataloghi sulle raccolte degli Uffizi: Inventario dellepre-
ziose antichita ed insigni memorie, che si conservano
nella magnifica Imperiale Galleria di Sua Maesta Cesa-
rea (Firenze 1753) e Ragguaglio delle antichita e rarita,
che si conservano nella Galleria Mediceo-Imperiale di
Firenze (Firenze 1759), ma parę, che non si tratti di queste
pubblicazioni e non penso ad un errore delFautore dato,
che egli cita perfino il numero delle pagine avendo avuto
probabilmente 1’esemplare nelle mani. Forsę solo il nome
delFautore e sbagliato.
10. COCHIN II p.22 sg.: La Tribune dans la Gallerie de
Grand Duc; Michel p.310 sg. e PAppendice p.505 e
ill.53-57: Cochin d la Tribune des Offices, secondo
G.Magni, F.Marchisi, G.Sacconi sous la direction V. de
Greys, Vues de cinąue des parois de la Tribune des
Offices, Florence, Uffizi 4579, F.4588. Di estrema impor-
tanza e la tela del pittore inglese d’origine tedesca Johann
Zoffany (1734-1810) The Tribune of Uffizi, 1772-1776,
Windsor, Collezioni Reali, riprodotta nell’Enciclopedia
Universaledell’Artevo\.V[I, Venezia 1958p.556, ill.322,
che offre una preziosa visione della Tribuna ai tempi di
Mniszech, eseguita appena qualche anno dopo la sua
visita a Firenze.
11. G.A.MANSUELLI, Gallerie degli Uffizi. Le seulture.
Roma 1958 I n.45 p.69-74; COCHIN II p.36-37; MI-
CHEL p.217; RICHARD III p.206 sg.; Lexicon icono-
graphicum mythologiae classicae, II p.n.419 p.53 m.554,
559; Enciclopedia delParte classica e orientale. Vol.I
p.U5 sg. (Afrodite); Encyclopaedia ofWorldArt. Vol.VII
p.320 sg.669 (Hellenistic Art); M.L.BERNHARD, Sztu-
ka grecka IV w. p.n.e. Warszawa 1991 p.256-262; Sztuka
hellenistyczna. Warszawa 1980 p.306; E.BULANDA,
Venus Medici. [In:] Księga pamiątkowa ku czci Leona
Pinińskiego, I. Lwów 1936 p.149 sg. "Honoris causa"
bisogna citare Stanisław Kostka Potocki, un eminente
studioso delFarte classica e contemporaneo di Mniszech,
che fu 1’autore di una preziosa opera intitolata O sztuce
dawnych, Winkelman polski (SulParte degli antichi, un
Winkelman polacco). Warszawa 1815 vol.IIp.185, vol.III
p.114. Inoltre si veda: ROSCHER, Lexicon der griechi-
schen und rbmischen Mythologie, I [1890] p.416 sg.
(Furtwangler).
12. LUCIANO, Imagines 4, Ps. Luciano, Amores 13 (RI-
CHARD III p.206), luppiter tragoedus 10 (J.OVER-
BECK, Die antiken Schriftquellen... . Hildesheim 1959
n.1227-1285). Se si tratta di tipi, categorie e epiteti di
Afrodite, che raccoglie in una labirintica esposizione il
recente Lexicon Iconographicum, bisogna ricordare la
testimonianza di Lydus, de mensibus IV, 44, secondo la
quale F Afrodite si avrebbe servito di oltre 300 epiteti eon
le svariate attribuzioni (E.BRUCHMANN, Epitheta de-
orum, 1883).
13. RICHARD III p.196, ed. 1768 p.209: "A la droite de la
Venus Medicis, sur un piedestał eleve, est la Venus Vic-
torieuseainsi appellee de lapomme qu’elle tienta lamain;
elle est beacoup plus grandę que naturę, ce qui fait paroltre
la Venus Medicis plus petite...". In seguito Richard parła
del ristauro di Ercole Ferrata, effettuato secondo lui 1677.
14. RICHARD III p.187, 198, ed. 1768 p.210; Mniszech
seguendo le guide Cochin e Richard, distingue nella Tri-
buna ben tre statuę di Venere, che ai suoi tempi vi erano
esposte, mentre oggi vi si trova solo la Venere dei Medici
e le altre sono State trasferite durante i riordinamenti nelle
altre sale o Corridoi degli Uffizi. Consultando il Catalogo
delle seulture di Mansuelli e confrotandolo eon le infor-
mazioni di Mniszech, posso solo approssimativamente
stabilire, senza la visione in situ, che Mniszech ricorda:
1. la statua di Afrodite detta Venere dei Medici, che
trasferita agli Uffizi nel 1667 e rimasta sempre nelła
Tribuna (MANSUELLI, I 45 p.69 sg.); 2. FAfrodite di
tipo Venere pudica, piu vicina alla Capitolina, che alla
Medicea, alla quale lo seultore Ercole Ferrata (1610-
1686) aveva restaurato le braccia, ponendo nella mano
destra una mela. U restauro e stato tolto negli anni recenti
e la statua, riportata alla sua forma originaria, da tempo si
trova nel I Corridoio degli Uffizi. Mniszech owiamente
e stato colpito dalFaltezza di questa Venere, che misura
1,89 m, mentre quella Medicea ha solo 1,53 m e per questa
89