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Napoli nobilissima — 3.1894

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NAPOLI NOBILISSIMA

L’armonia, che ho detto venir fuori da un classico edi-
ficio, è cosa ben diversa da quell’ arida simmetria, fuori
della quale nuli’ altra disposizione di fabbriche sappiamo
immaginare.
L’architettura una volta traeva accordi, come fa la mu-
sica, anche dalle dissonanze. E gli accordi d’ogni genere
non erano solamente grati alla vista, esprimevano sem-
pre un concetto, quello dell’ indole e della finalità di un
edificio.
Il concetto dell’ Università degli studii deve immanca-
bilmente informare di sè 1’ edificio destinato a contenerla,
il quale è necessario che rechi impressi, per così dire,
sulla propria fisonomia la natura e i caratteri dell’ istituto,
che entro di sè accoglie.
L’Università, cioè chi la frequenta, chi vi studia, chi
v’ insegna, dee prediligere il silenzio, il raccoglimento, la
luce tranquilla dei chiostri, la semplicità di ogni cosa; e
non può, per conseguenza, amare il lusso senza significato,
i grandi e spessi vani che dànno in sulla via, e ogni voce
e frastuono che sale da essa lasciano penetrare entro; nè
i molti terrazzi e balconi dove non escono di certo pro-
fessori o studenti a pigliare il fresco. E però a tali ri-
guardi bisognava attendere perchè, anche in vista, la grande
Università che ci si vuol dare apparisse significativa delle
finali esigenze sue.
Scelto che si fosse uno stile non estraneo alla storia
dell’ arte locale, nè a quella della stessa Università, di cui
avrebbe potuto ricordare, se non le origini, alcun punto
più luminoso pel fiorire degli studii, non andavano natural-
mente esclusa dalle esteriori ed espressive apparenze nè
la vastità, nè la grandiosità. Ma la prima non si ottiene
spezzando le grandi linee, frastagliando le masse e non
lasciando spazio senza vani od ornati, e la seconda si av-
vantaggia più che d’altro della estrema semplicità delle
forme e dei motivi architettonici.
Alfonso Miola.

NOTIZIE ED OSSERVAZIONI
Commissione Municipale dei Monumenti.
Nella tornata del i dicembre 1893, sotto la presidenza del Coni. Mi-
nichini, la Commissione si occupò dei seguenti argomenti:
1. Cripta di S. Aspreno. Il Cav. Pisanti riferisce sul modo come
procedono i lavori per la conservazione di questo monumento, e Mon-
signor Galante espone le ragioni archeologiche per le quali vorrebbe
isolato ed elevato a cattedra l’altare in cornu evangelii, giacché la
scoperta in quel posto degli antichi marmi decorativi, stabiliscono colà
il primo altare elevatosi nella superiore cappella. Una tale proposta è
accettata dalla Commissione.
2. Dipinti del Corenzio nella cappella di S. Lazzaro nella chiesa di
Piedigrotta. Si delibera di chiedere chiarimenti al Municipio sulla pen-

denza giudiziaria che riguarda quella chiesa, esortandolo a sollecitarla
affinchè si possano intraprendere i lavori di restauro ritenuti neces-
sari. A questi lavori assisterà una sotto-commissione composta dei
signori Pisanti, Lubrano, Minichini, Maldarelli, Galante e Colonna,
segretario.
3. Fontana di Spina Corona. Si propone di chiuderla con uno stec-
cato affinchè non si continui a danneggiarla.
4. Dipinti a fresco in S. Andrea delle Dame. Tornando su precedenti
proposte, delle quali la Commissione ignora quale conto si sia fatto,
si ricorda la necessità di conservare queste opere di arte. Si dà incarico
alla sotto-commissione, composta dei signori Morelli, Maldarelli, Pi-
santi, Galante e Colonna, segretario, di recarsi sul posto per esami-
nare e riferire nella prossima adunanza.
5. Teatro del Fondo. La Commissione deplora che siasi distrutta la
antica facciata, la quale, malgrado qualche lieve restauro successivo,
rimaneva quale un importante esemplare di pubblico monumento del
secolo scorso. Per queste continue demolizioni la Commissione si ri-
serva di inviare al Municipio una ragionata istanza per evitare, se è
possibile, ripetizioni dello stesso errore.
Nella tornata del 15 dicembre 1893 fu commemorato il compo-
nente Com. Federico Maldarelli, e in quella del 28 dello stesso mese
la Commissione si è occupata dei seguenti argomenti:
1. Cripta di S. Aspreno. I lavori pel riordinamento della cripta e
della cappella superiore procedono secondo i progetti già approvati.
2. Dipinti nella cappella di S. Lazzaro a Piedigrotta. Essendo stato
il disegno di restauro già rimesso alla Direzione regionale per la con-
servazione dei monumenti, la Commissione fa voti che l’opera sia su-
bito intrapresa e indirizzata secondo i dettami della tecnica approvata
dagli ultimi congressi artistici.
3. Abside di S. Giorgio Maggiore. Si propone al Municipio di porre
un bastone di ferro per garentire quest’importante monumento archi-
tettonico.
4. Affreschi nella chiesa dell’incoronata. Non essendosi ancora posto
mano ai restauri di questi affreschi la Commissione fa nuove istanze
perchè se ne impedisca il deperimento.
5. Affresco della Croce. Fu tolto da un’edicola in un giardino al-
l’Arenaccia, ma non è stata data finora nessuna disposizione pel suo
collocamento. Di questo è incaricata una sottocommissione.
6. Convento di Donna Regina. La Commissione delibera di far nuove
pratiche presso il Municipio perchè restaurandosi il tetto si impediscano
le infiltrazioni di acqua che ora danneggiano varie stanze di quel con-
vento e specialmente la sala storica.
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* *
Una collezione preziosa.
Veramente preziosa è la collezione dei disegni ed acquerelli ese-
guiti dall’architetto Adolfo Avena, che son presso l’ufficio regionale
dei Monumenti, dove abbiamo avuto occasione di vederla. Questi di-
segni ed acquerelli ritraggono in grandi tavole alcuni dei monumenti
ed edifizii più importanti della vecchia Napoli e specialmente di quelli
che vanno soggetti all’opera del Risanamento. Ed hanno il merito sin-
golare di accoppiare a una grande precisione tecnica un notevole effetto
artistico. Un primo gruppo di queste tavole, in numero di cinque, con-
tiene un progetto di restauro della tribuna della chiesa di S. Lorenzo
Maggiore. È specialmente interessante la tavola che mette a confronto
un saggio dell’antica architettura e il restauro barocco cui quella fu
sottoposta; e l’altra che ricostruisce l’aspetto primitivo della bella tri-
buna gotica. Un altro gruppo — sei tavole —• contiene rilievi e studii
 
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