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Napoli nobilissima — 3.1894

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NAPOLI NOBILISSIMA

190

A questo lieto e fortunato sito,
La giovenetta, ch’anchor via più s’ama,
Sepolta giace, e come antica autrice
La Sirena Parthenope si dice.
Di lochi più fruttiferi ed eletti
La dignità pens’io, che questa eccede,
Come disposta agli humani diletti,
Quanto a virtù conviene e il dever chiede;
Quivi, templi, Palagi, aurati tetti,
Soperbe loggie e cose alte ognun vede,
Di stima degne, e di giuditio raro;
Calcidici fur quei, che la fondare.
Mi par ch’io mostri natare al Delphino,
Nel dirti cose d’alcun tempo prisco,
Che seguir greco historico 0 latino
Con tua memoria salda io non ardisco;
Ma per posar l’affanno del camino,
Invece di theatro e d'Obelisco,
Godiamo, assisi a queste verdi sponde,
Il tremolo spiegar de le dolci onde.
Qui, seduti, parlano e cantano in lode del Sebeto: la serie delle ot-
tave è interrotta da una canzone: Sacro, intattot almo fiume.... Dopo
la canzone, Alpitio dice:
Dunque, lasciando questa piaggia, piena
Degli celesti tuoi soavi accenti,
Andiamo verso quell’alma sirena
A chi serve natura e gli elementi,
Ch’ivi cantar udrai la Philomena,
Che degni spirti desiosi e intenti
Rende al suo canto dolcemente altiero,
E il nome e ’l stilo igualmente ha Syncero.
Le lodi del Sannazaro riempiono due ottave. Alpitio menziona anche:
Il Musettola, honor del sacro nome
Di Muse e lume del suo natio loco...
E così, discorrendo amore e poesia, giungono a una porta della città,
presso la quale, per ora, li lasciamo.
continua.
B. Cr.

NOTIZIE ED OSSERVAZIONI
La tomba del Conte Ruggiero.
Da alcuni giorni, per disposizione del Direttore dei Musei Prof. De
Petra ed a cura dell’adiutore del Museo di S. Martino Avv. Mario
Morelli, ivi funzionante da Direttore, è stato trasportato a S. Martino
il sarcofago del Conte Ruggiero, di cui questa Rivista ebbe ad occu-
parsi nel suo primo fascicolo (Gennaio-Febbraio 1892) esprimendo il
voto che quell’importante monumento salisse, alfine, il dilettoso colle.
Esso è stato posto, sur una solida platea, nel giardino del gran chio-
strio, accanto al cimitero dei monaci. Alcune piante rampicanti ne
tappezzeranno la parte posteriore non lavorata: del resto, esso è in
ottimo stato di conservazione e fa bella e solenne mostra di sè. Fra
i tegoloni rilevati nel coperchio marmoreo, un po più vicino al bu-
sto di destra, dove pareva che vi fosse un gran pezzo di restauro, si
è scoperta invece una specie di sportellino a cerniera lunga m. 0.80
e larga 0.40, donde era permesso, senza levare l’enorme coperchio,
di vedere il cadavere. Pel passaggio invocato da noi ed ora felice-
mente attuato va resa lode alla solerte Direzione, e la Napoli Nobi-
lissima ha ragione di esserne specialmente lieta.

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# *
Negozi di porcellane.
Nel 1772 i negozianti di porcellane della città di Napoli erano
i seguenti. Gaetano e Vincenzo Chambon occupavano due magazzini
sotto il palazzo di Stigliano a Toledo; Stefano Mancini sotto l’ospe-
dale di S. Giacomo al Largo del Castello; Geremia Seijdel sotto il
palazzo di Camporeale; Vincenzo Allegri dirimpetto al palazzo Ca-
valcanti a Toledo; Gaetano Amelia vicino a S. Nicoliello alla Carità;
un tedesco al Cantone di Maddaloni; un altro tedesco a S. Giuseppe;
ed alle Anime del Purgatorio e sotto al Rifugio due, che vendevano
porcellana ordinaria (Fascio 6.°, N. 1612): oltre al Reai Fondaco della
porcellana accanto alla Chiesa di S. Ferdinando.
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* #
Ventagli.
Nel fascio 1613, Reai Fabbrica di Capodimonte, Archivio di Stato,
troviamo questo conto di spese del 1684, per la lavorazione di alcuni
ventagli :

Essendosi eseguita sotto la sua direzione (Cav. Venuti) 12 vedute di 12
punti più interessanti di Napoli e contorni per legarsi in Ventagli di Tartaruga
ed oro fermati con Brillanti, ed altro di acciajo per le MM. de Nostri Padroni
Ne rimette il conto che importa.D. 1437,53
Per affitto di Gaiessi e Barche ed altre spese minute occorse ai Pittori,
che si sono trasferiti in diversi siti per disegnare le 12 vedute . » 46,93
Ai Pittori che hanno eseguiti li disegni su de’ ventagli ...» 6,00
Ai Pittori ornamentisti che hanno dipinto gli ornati sulli ventagli » 72,00
Per 4 maniche di tartaruca bionda lavorati in oro fino ...» 360,00
Per due manichi di Tartaruca negra lavorati in oro .... » 160,00
Per 12 brillanti di peso grani ii?4 a gr. 10,50 argento e ligatura » 138,60
Montatura dei Ventagli.» 40,00
A’ lavoranti di acciaro per un manico di acciaro lavorato . . » 20,00
D- 1437.53
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* *
Restauri.

Il nostro Municipio va lodato per aver fatto ristaurare il naso e
le dita del Sebeto che sta sulla fontana del Monterey a principio della
calata di S. Lucia. Però quel naso e quelle dita avrebbero potuto ben
esser lavorate con perizia maggiore ed esser un poco più proporzio-
nati. Quel naso nuovo dà al Sebeto un’aria di risolutezza, di bravura
e di provocazione, che fa piacere a guardare: e quelle dita! Appar-
tengono certamente alla mano di un gigante assai più gigantesco del
povero gigante Sebeto, che le ha avuto in dono dal Municipio. E poi-
ché questo ha preso la via dei restauri, raccomandiamo l’altra bella
fontana vicina, quella di Giovanni da Nola, che ha le cariatidi mutile
dei nasi ed alcune dipinte dai monelli di un bel color rosso corallo.
*
* *
Risposte ad assidui.
Un assiduo vuol sapere da noi perchè, da qualche tempo, la nostra
Rivista non contiene articoli relativi alle chiese monumentali di Na-
poli. L’assiduo ha ragione nel rivolgerci la domanda, che c’eravamo
rivolti noi stessi della redazione. E, per l’anno prossimo, la serie
degli articoli sulle chjese di Napoli iniziata con quelli sul Carmine e
su S. Eligio, sarà ripresa con la chiesa di S. Lorenzo, di cui si occu-
perà il nostro De la Ville.
Un altro assiduo vuol sapere che sorte ha avuto la fontana che
si trovava al Largo del Castello, appoggiata al bastione, volgarmente
detta degli specchi, e che fu tolta nella trasformazione recente della
piazza. — Tolta, è stata disfatta; e i pezzi non erano tali da potersi
conservare. Miglior sorte ha avuto la fontana Medina che aspetta di
essere ricomposta e collocata in luogo opportuno.
Don Fastidio.
 
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