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Napoli nobilissima — 3.1894

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32

NAPOLI NOBILISSIMA

G. C. Capaccio nella Histor. Neap. da lui scritta nel 1605, dice: Tepe-
scit Zephiro agitatum,et ut suapte natura tranquillum,nec agitari, nec tur-
bari, nec difficiliore aestu e fiera esce re potest. Altro che chiarezza di acqua!
Nel 1815, Domenico Romanelli diè alle stampe: Napoli ant. e mo-
derna-, e parla del tempio della Fortuna, sulla riva di Posilipo, nel sito
di marepiano, che ne mostra ancora le ruine (voi. I, 90).
L’ab. Luigi Galanti, nel 1838, ristampò l’opera di suo fratello Giu-
seppe Maria, interamente da lui riformata. Ricorda la villa di Pollione
a Posilipo « nel picciolo ameno sito presentemente detto Marechiaro »
(p. 50).
Nel 1845 fu stampata quella bella opera col titolo: Napoli e sue
vicinanze. Parlandosi di Posilipo, si notano gli avanzi del tempio di Ve-
nere Euplea vicini alla riva; e si scrive « il mare vi è placido e silen-
zioso; marepiano » (II, 416). Ed in nota: « Mareplanum, così detto fin
dal 1000, e forse prima ».
Or dunque è accertato, che, almeno fin al 1845, quel luogo deli-
zioso era denominato Marepiano, salvo la corruzione del dialetto, rife-
rita dal Galanti; Marechiano.
Nel secolo XI, Guglielmo de Priolto, signore del Castello di Cuma,
fece donazione alla Badia di S. Maria a Cappella, alle falde del colle
Echia, di taluni beni posti juxta Serapidis antrum in loco qui di-
citur plagia, cioè a Chiaja, vocabolo di puro dialetto. La sillabazione
lat. pi. nell’it. è pi, nel dial. chi schiacciato Plumbum, piombo, chium-
mo; platea, piazza, chiazza; plaga, piaga, chiaja. Queste osservazioni
sulla pronunzia furono notate anche dal Galanti (p. 48). Appunto, come
da plaga, playa, plagia, si è avuto Chiaja-, da Marepiano, si è avuto Ma-
rechiaro. Nella mia giovinezza, io ho frequentato il colle di Posilipo,
e ricordo, che nel quadrivio (dove oggi ferma il tram), non esisteva
la tavoletta di marmo con la indicazione: Discesa di Marechiaro. Chi
dettò la leggenda, fu ingannato dal chia del dialetto, che credette con-
servare nel chiaro...
Ho fatto una corsa sopra luogo, al crocicchio. Alla cantonata, fra
Posilipo superiore e inferiore, non vi ho trovata quella tavoletta antica
con Discesa di Marechiaro. Invece un’altra: Proprietà F. Lablache | Thal-
berg. Presso questa, un’altra tabella di marmo indica il Villaggio di
Posilipo. Alla risvolta, un’altra indica: Via Casale del Villaggio di Posi-
lipo. Rimpetto a questa via, sta un viottolo, che va giù al marepiano.
Una tabella di marmo vi si è apposta con queste parole: 2.a Discesa
a Marochiaro. Quell’abbreviatura e il Marochiaro qualificano il com-
positore....
Colgo questa opportunità per pubblicare anche la seguente epigrafe,
che si legge sul luogo, ricopiatami da una cortesissima persona, cui
mi professo grandemente obbligato:
Hie olim | Fortunae caeco Numine Coeca Gentilitas | Templum Erexe-
rat | Marmoreìs Statuis Columnis | Et Lateritiis Fornacibus | Exornatum
| Novo Inde Religionis Cultu | S.ae Mariae ad Fortunam seu ad Pha-
rum | Fanum Non Longius | Christiana Pietas Dicavit | Modo Haec e Rui-
nis Mix Extant Vestigia | Ouae Spectas | Indicem Fanti Operis Tanti Exi-
tii | Omnibus Pene Obrutis | Atque Uno superstite Epistylio Inibi Ad Luc-
tum | Ceu Teste Collocato | Fortunae Credenda Sunt Infortunia In Maris
Aspectu | Maximum Hoc Romanorum Opus | Ut Fortia Pati Necessum
Erat | Et Maximum Loci Decus | Marmori Credidit | Ac Alatorum Nu-
minum | Temporis Et Fortunae Scapulas Compulit | VI. D. D. Frane. M.
Maza Territori! Dominus | Et Sacrae Aedis Patronus | Fidem Famae A-
dhibentibus | Capace. Summont. Feltrano Falco Marmile Tarcagnot. | De
Magistr. Aliisque | Qui Fortunae Templi Memores Sunt.
In un vecchio libro (1), fra le altre cose, si dice la chiesa di
« S. Maria del Faro, Abbaziale oggi d’una Casa Mazza. Il padrone

(1) Nuova Guida per Pozzuoli etc., pp. 131-2.

del luogo, non ha molto, ritrovovvi un mezzo busto del figlio di Pol-
lione; e perchè si dice, che qui fosse la celebre peschiera di Vedio
Pollione, egli, imitandola, ve ne ha fatta una, benché picciola, ador-
nata di mezzi busti di marmi antichi, dove nudrisce pesci domestici... »
Aggiunge, che nella stessa chiesa « si celebra una galante Festa, con
concorso la prima domenica dopo Pasqua di Risurrezione, essendovi
una assai divota, e miracolosissima Imagine della Vergine ».
Nel Corriere di Napoli (1), il Di... no sbaglio! Salvador, ha pub-
blicato un articolo, Marechiaro. Vi descrive un’allegra gita, e si trat-
tiene specialmente a parlare della trattoria di «Vicienzo ’e Marechiaro-».
Reca alcune iscrizioni graffite dai visitatori ad uno dei muri bianchi
della terrazza; e riepiloga una commedia in due atti del nostro Fran-
cesco Cerlone, L’Osteria di Marechiaro (2), rappresentata nel 1768, al
teatro dei Fiorentini, sessanta sere di seguito.
Ma ormai pare che basti, e fo punto. Credetemi
Torre Annunziata, 9 febbraio '94.
Dev.mo.
Gaetano Amalfi.
*
* #
Commissione Provinciale dei Monumenti.
Seduta del i.° febbraio 1894:
1. La Commissione interrogata sulla cessione di alcuni locali in
S. Paolo Maggiore all’Archivio Notarile dichiara che in quei locali
non vi è niente che possa interessare l’arte.
2. Riconosce che l’edificio già demolito presso il largo di Porta-
uova non aveva nessuna importanza.
3. Approva che la chiesa di S. Severino e Sossio sia accordata
all’Amministrazione Ecclesiastica, restando sempre il chiostro al Mini-
stero dell’istruzione pubblica, al quale si raccomanda di continuare il
restauro degli importanti affreschi quattrocentini.
4. Incarica infine il Senatore Morelli di recarsi nella chiesa del-
l’incoronata per osservare gli affreschi della vòlta e le pitture del
palco dell’organo.
Don Fastidio.

DA LIBRI E PERIODICI
Il quarto fascicolo dell’anno 1893 AAV Archivio storico per le pro-
vinole Napoletane contiene, oltre le continuazioni delle monografie del
Nunziante su l primi anni di Ferdinando l di Aragona e l’invasione di
Giovani d’Angiò, dello Schifa sul Ducato Napoletano e del Maresca
su Antono Micheroux nella reazione napoletana dell’anno e oltre
una cronaca contemporanea dell’Assedio di Capua nehyqq, la prima
parte di uno studio di A. Sogliano col titolo Miscellanea epigrafica
napoletana, contributo alla storia e topografia antica di Napoli, che rias-
sumeremo a pubblicazione compiuta. Contiene infine altri Nuovi do-
cumenti su gli scrittori e gli artisti dei tempi Aragonesi, raccolti dal
Percopo, dei quali noi stralceremo pel prossimo fascicolo alcune no-
tizie riguardanti il soggiorno in Napoli di Guido Mazzoni, detto il Pa-
ganino, o, dalla sua patria, il Modanino.
Don Ferrante.

(1) An. XXIII, N. 37, in data 6 febbraio '94.
(2) Ediz. di Napoli, 1825, voi. 20, fol. 17 a fol. 239. Per qualche noti-
zia sul Cerlone; v. Martorana, Notizie biogr. e bibl., etc. Nap. Chiurazzi,
1874, p. 106-113. Ma, se le vecchie stampe recassero Marechiaro 0 Mare-
piano, non ho potuto riscontrare, indagine importante, se non altro, per
determinare l’epoca della mutazione.
 
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