Napoli nobilissima
RIVISTA DI TOPOGRAFIA ED ARTE NAPOLETANA
Voi. III. Fasc. IX.
SOMMARIO.
Di alcuni quadri di scuola parmigiana conservati nel
R. Museo Nazionale di Napoli. I. c. Ricci.
La Reai Fabbrica di porcellana in Capodimonte durante
il regno di Carlo III. L. de la Ville sur-Yllon.
Il palazzo di Fabrizio Colonna a Mezzocannone. Pagine
della Storia di Napoli studiata nelle sue vie e nei suoi
monumenti. V. Il palazzo nel secolo XVII. Felice de
Gennaro. B. Capasso.
I porti e gli arsenali di Napoli. IV. II nuovo arsenale -
La Darsena - Tempi moderni. A. Colombo.
Da libri e periodici. Don Ferrante.
DI ALCUNI QUADRI
DI SCUOLA PARMIGIANA
conservati nel R. Museo Nazionale
di Napoli
I.
Se Modena avesse ancora i suoi quadri, che oggi si
trovano a Dresda, e Parma i suoi, che oggi si trovano a
Napoli, le loro gallerie (che nullostante le grosse spoglia-
zioni sono pur restate cospicue e mirabili) reggerebbero
al confronto delle più famose del mondo come il Louvre,
la Galleria Nazionale di Londra e quella di Berlino.
In Parma, poi, durante i secoli XVI e XVII s’erano
accumulati tali e tanti tesori pittorici da parere quasi in-
credibile a chi non esamini gl’ inventari e i cataloghi delle
raccolte private e l’elenco dei quadri conservati già nelle
chiese.
Ma nel 1734 Carlo I di Borbone, com’ebbe preso pos-
sesso del regno delle Due Sicilie, e trasferita la sua capi-
tale in Napoli, fece portare in quella città la maggior
parte dei dipinti che ornavano i palazzi ducali di Parma
e specialmente quello del Giardino, e sono per l’appunto
i dipinti che oggi formano il nucleo principale della Qua-
dreria esposta nell’edificio del Museo Nazionale.
Più tardi altri quadri, o appartenuti alla collezione far-
nesiana o acquistati dai Borboni e da Maria Luigia, fu-
rono trafugati nei periodi di mutamento di governo. Nè
basta. Dei diversi capolavori levati a Parma e portati in
Francia, parte nel 1796, parte nel 1803, non tutti torna-
rono in fine del 1815. Nè basta ancora. Parecchi altri di-
pinti, già esistenti nelle chiese, o furono donati o furono
venduti a’ principi e ad incettatori o trasferiti altrove da-
gli stessi religiosi.
*
* *
Di alcuni fra i quadri passati da Parma a Napoli vo-
gliamo per l’appunto fare un breve esame, con lo scopo
di trovarne i nomi dei veri autori, alterati già in qualche
parte nei vecchi cataloghi, ma assai di più nei nuovi.
Alla vigilia, oramai, del riordinamento che s’intende fare
di quella Quadreria, questo nostro articolo, speriamo, non
riuscirà del tutto inutile; e, perchè proprio tale non rie-
sca, andremo possibilmente per le corte nell’esame dei
fatti, spogliati d’ogni vaniloquio estetico.
Nel Museo si trovano attribuiti al Correggio non meno
di cinque quadri, mentre uno solo è autentico, ossia la
Madonna del Coniglio detta anche la Zingarella.
I quadri dunque assegnati al Correggio nell’ultima Guida
generale del Museo Nazionale di Napoli, compilata dai si-
gnori Migliozzi e Monaco (Napoli, 1892), sono i seguenti:
La Zingarella detta « La Madonna del Coniglio » (Sala
VI, n. 3).
II sonno di Gesù bambino (Sala VI, n. 6).
Lo sposalizio di S. Caterina (Sala VI, n. 7).
La Deposizione dalla Croce (Sala VI, n. 9).
Madonna che poggia amorosamente il capo sull’infante Gesù
(Sala VI, n. io).
RIVISTA DI TOPOGRAFIA ED ARTE NAPOLETANA
Voi. III. Fasc. IX.
SOMMARIO.
Di alcuni quadri di scuola parmigiana conservati nel
R. Museo Nazionale di Napoli. I. c. Ricci.
La Reai Fabbrica di porcellana in Capodimonte durante
il regno di Carlo III. L. de la Ville sur-Yllon.
Il palazzo di Fabrizio Colonna a Mezzocannone. Pagine
della Storia di Napoli studiata nelle sue vie e nei suoi
monumenti. V. Il palazzo nel secolo XVII. Felice de
Gennaro. B. Capasso.
I porti e gli arsenali di Napoli. IV. II nuovo arsenale -
La Darsena - Tempi moderni. A. Colombo.
Da libri e periodici. Don Ferrante.
DI ALCUNI QUADRI
DI SCUOLA PARMIGIANA
conservati nel R. Museo Nazionale
di Napoli
I.
Se Modena avesse ancora i suoi quadri, che oggi si
trovano a Dresda, e Parma i suoi, che oggi si trovano a
Napoli, le loro gallerie (che nullostante le grosse spoglia-
zioni sono pur restate cospicue e mirabili) reggerebbero
al confronto delle più famose del mondo come il Louvre,
la Galleria Nazionale di Londra e quella di Berlino.
In Parma, poi, durante i secoli XVI e XVII s’erano
accumulati tali e tanti tesori pittorici da parere quasi in-
credibile a chi non esamini gl’ inventari e i cataloghi delle
raccolte private e l’elenco dei quadri conservati già nelle
chiese.
Ma nel 1734 Carlo I di Borbone, com’ebbe preso pos-
sesso del regno delle Due Sicilie, e trasferita la sua capi-
tale in Napoli, fece portare in quella città la maggior
parte dei dipinti che ornavano i palazzi ducali di Parma
e specialmente quello del Giardino, e sono per l’appunto
i dipinti che oggi formano il nucleo principale della Qua-
dreria esposta nell’edificio del Museo Nazionale.
Più tardi altri quadri, o appartenuti alla collezione far-
nesiana o acquistati dai Borboni e da Maria Luigia, fu-
rono trafugati nei periodi di mutamento di governo. Nè
basta. Dei diversi capolavori levati a Parma e portati in
Francia, parte nel 1796, parte nel 1803, non tutti torna-
rono in fine del 1815. Nè basta ancora. Parecchi altri di-
pinti, già esistenti nelle chiese, o furono donati o furono
venduti a’ principi e ad incettatori o trasferiti altrove da-
gli stessi religiosi.
*
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Di alcuni fra i quadri passati da Parma a Napoli vo-
gliamo per l’appunto fare un breve esame, con lo scopo
di trovarne i nomi dei veri autori, alterati già in qualche
parte nei vecchi cataloghi, ma assai di più nei nuovi.
Alla vigilia, oramai, del riordinamento che s’intende fare
di quella Quadreria, questo nostro articolo, speriamo, non
riuscirà del tutto inutile; e, perchè proprio tale non rie-
sca, andremo possibilmente per le corte nell’esame dei
fatti, spogliati d’ogni vaniloquio estetico.
Nel Museo si trovano attribuiti al Correggio non meno
di cinque quadri, mentre uno solo è autentico, ossia la
Madonna del Coniglio detta anche la Zingarella.
I quadri dunque assegnati al Correggio nell’ultima Guida
generale del Museo Nazionale di Napoli, compilata dai si-
gnori Migliozzi e Monaco (Napoli, 1892), sono i seguenti:
La Zingarella detta « La Madonna del Coniglio » (Sala
VI, n. 3).
II sonno di Gesù bambino (Sala VI, n. 6).
Lo sposalizio di S. Caterina (Sala VI, n. 7).
La Deposizione dalla Croce (Sala VI, n. 9).
Madonna che poggia amorosamente il capo sull’infante Gesù
(Sala VI, n. io).