Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Napoli nobilissima — 3.1894

Zitierlink: 
https://digi.ub.uni-heidelberg.de/diglit/napoli_nobilissima1894/0221

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext

w///:

•u T.'

RIVISTA DI TOPOGRAFIA ED ARTE NAPOLETANA

165


Nel fondo, si vedono pezzi d’architet-
tura con cariatidi, e, presso una porta,
l’asino e il bue. Il quadro è molto spe-
lato e ritoccato, ma infiniti elementi
10 rivelano indiscutibilmente di Giro-
lamo. Il S. Antonio ricorda in tutto e
per tutto uno dei Santi dipinti nel qua-
dro 68 della R. Pinacoteca di Parma,
come le fronde sono le identiche delle
tavole riunite 27, 30 e 79 della stessa
Pinacoteca. Identiche le mani distese
e lunghe, il modo di segnare i peli
delle barbe, il tipo della Madonna, le
velature perlacee del colorito che si
riveggono anche più sensibili nella ta-
vola della sala VII, n. 37, larga 0,48,
alta 0,63, esprimente, in mezza figura,
Lucrezia che con la destra s’immerge
11 pugnale sotto la mammella opposta.
Al sommo della spalla un fermaglio,
con una Diana lavorata in oro, tiene
il manto grigio cangiante. Il braccio,
la spalla e tutta la parte dritta del seno
sono scoperte. La testa di perfetto pro-
filo, con l’occhio rivolto all’alto, è tal
quale in altri lavori del Bedoli. Si con-
fronti infatti con la testa della figura
simbolica di Parma nel quadro più su
descritto e specialmente con la Giovi-
netta che suona la cetra conservata nella



Girolamo Mazzola Bedoli — Lucrezia Romana.

quali gira un




un 1
bior
dojj

largo br. 1,
tiene il San-
Breviario, di
trovava una

se
G


1680 circa troviai
si uccide con la
piedistallo a base rotta di chiaro e
un poco di paese a mano destra, di
ma non corrisponde evidentemente
niamo, la quale è forse da trovare
mente attribuita al Parmigianino dall’Iij
e dalla Descrizione del 1725, e che 1=-^
francese sarto, domiciliato a Parma sir
secolo XVIII, pretendeva di possedere
catalogo de’ suoi novanta quadri edito 1
Ma fra i dipinti di Girolamo quello c
l’attribuzione più strana era il ritratto a
0,68, alta 0,87, detto del Sarto di Paole
opera di Scuola dello Schedane!! Com|


certamente di Girolamo, gli è assegnato dall’inventario
del 1680: « Un quadro alto br. 1, on. 9,
on. 4 e 14. Santa Clara che con la sinistra
tissimo Sagramento e con la destra un gran
Girolamo Mazzola ». In casa Boscoli se ne
copia o, fors'anche, ripetizione: « Una S. Chiara con l’o¬
stensorio in mano, e nell’altra un libro, di Girolamo Maz-
zola, mezza figura d’alt, br. 2 ». Avvertiamo non potersi
ritenere che si tratti dello stesso dipinto passato dai Bo-
scoli ai Farnese, perchè l’inventario di casa Boscoli è del
1690, posteriore, cioè, a quello farnesiano, di un decennio:
nè, di più, corrispondono le misure.
Riconosciamo la mano di Girolamo anche nella Natività
n. 20 della sala V. — San Francesco inginocchiato e S. An-
tonio inchinato adorano il bambino steso ed assopito so-
pra una base, con erbe, nella quale lo trattiene la Vergine
curvata. Dietro sono S. Giuseppe e S. Giovanni Evange-
lista avente in mano il calice su cui s’agitano i serpentelli.

Galleria Parmense col num. 28. Nella
Lucrezia la bocca socchiusa sembra
lasciar sfuggire
sima l’acconciatura dei capelli, d’un
in due trecce fra le
perle.
Nell’Inventario del
Lucrezia romana che
 
Annotationen