Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Napoli nobilissima — 3.1894

Zitierlink: 
https://digi.ub.uni-heidelberg.de/diglit/napoli_nobilissima1894/0049

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext

Napoli nobilissima

Voi. III.

RIVISTA DI TOPOGRAFIA ED ARTE NAPOLETANA

Fasc. III.

SOMMARIO.
Il palazzo di Fabrizio Colonna a Mezzocannone. Pagine
della Storia di Napoli studiata nelle sue vie e nei suoi
monumenti. II. Il palazzo nel sec. XV. I Pappacoda e
gli Orsini. lì. Capasso.
Storia dell’arte nel Napoletano. - IV. g). Architettura sa-
cra: Lecce, Otranto, Brindisi, Taranto. B. Croce.
Guido Mazzoni e le sue opere in Napoli. E. Pìrcopo.
I porti e gli arsenali di Napoli. IL I porti ed arsenali
angioini. A. Colombo.

IL PALAZZO DI FABRIZIO COLONNA
A MEZZOCANNONE
Pagine della Storia di Napoli
studiata nelle sue vie e nei suoi monumenti

IL
Il palazzo nel sec. xv. — I Pappacoda e gli Orsini.

La famiglia Pappacoda, di cui troviamo memoria in Na-
poli fin dal 1013 (Reg. Neap. 551), fu tra le mediane della
nostra città, e, dopo la costituzione dei Sedili, ascritta a
quello di Porto, fu annoverata tra le sei che si dissero
Aquarie (J). Pare che in origine fosse principalmente de-
dita al commercio ed alle cose di mare, poiché nel secolo
XIII, troviamo Iacopo e Guglielmo Pappacoda che nel
1278 insieme con i Coppola, Macedoni!, Venati, Arca-
moni, ed altri dei sedili di Porto, Portanova e Montagna
prestavano denari a re Carlo I (2 3 4 5) e nel secolo XIV altri,

(1) Cautillo, Dissert. sulla chiesa di S. Pietro a Fusariello, cap. IX.
(2) Ammirato, Famiglie nobili, t. II, p. 286; De Lellis, Discorso
della famiglia Pappacoda, nei Notam. sulle Famiglie nobili di Napoli,
Ms. nel Museo dell’Archivio di Stato, Sedile di Porto, p. n e ss. Fra

che come gli Assanti ed i Coscia armavano galere e
servivano il re Roberto nelle marittime spedizioni (x). Al-
quanto più tardi si trovano più frequentemente dei militi
in questa famiglia, ma sino al tempo dei Durazzeschi
non si ricorda, come dice Francesco Elio Marchese, al-
cuno di essa che si fosse reso assai chiaro nelle armi o
illustre per possedimento di feudi (2).
Il primo dei Pappacoda, che trovasi mentovato con
maggiore onore nelle nostre istorie, è Lionetto o Linotto.
Egli fu tra quei militi napoletani del sedile di Porto, che
seguirono* 1 Carlo III di Durazzo in Puglia nel 1384, per
combattere Luigi duca d’Angiò che aveva invaso quelle
province (3). Ma anche più di lui salì in dignità e potere,
non guari dopo, Artusio, figlio o fratello, non si sa bene,
di Lionetto (4), il quale nel 1390 comprò da re Ladislao i
feudi di Pappasidero, Abatemarco e Berbicao (5), e qualche
anno dopo la baronia di Barbaro con le terre di Cropani
e di Zagarise, tolte a Luigi Sanseverino conte di Mileto
e di Belcastro (6 7).
Intorno a quel tempo medesimo Artusio fu nominato
dallo stesso Ladislao famigliare, consigliere e siniscalco
di casa reale o ciamberlano, e propriamente coppiere mag-
giore o come dicesi nel documento nappe nostre prepositusl?').
Nè solamente presso re Ladislao egli fu in gran favore,
ma anche presso la sorella di lui Giovanna II, ditalchè

gl’italiani, che nel 1300 trafficavano a Famagosta, trovasi un Stefano
Pappacoda de Ischia. V. la recente pubblicazione deh eh. De Simoni,
Actes passés a Famagouste, p. 14.
(1) Borrelli, Vindex Neap. nob., p. 189; De Lelms, 1. c.
(2) Marchese, De Neap. jamiliis ap. Borrelli, o. c., p. 188.
(3) Diurnali del Duca di Montelione ad a.
(4) Secondo il Mazzella, Descriz. del r. di N., p. 764 ed il De
Lellis sarebbe figlio; secondo 1’Ammirato, 1. c., piuttosto, e forse con
ragione, fratello.
(5) Borrelli, Apparatus hist., ms. nella Bibl. Naz., t. Ili, p. 564.
(6) Ammirato e Borrelli, II. cc.
(7) Reg. Ang., 1401, f. 208.
 
Annotationen