Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Napoli nobilissima — 3.1894

Zitierlink: 
https://digi.ub.uni-heidelberg.de/diglit/napoli_nobilissima1894/0095

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
RIVISTA DI TOPOGRAFIA ED ARTE NAPOLETANA

79

Ancora dell’autore della tomba del Sannazaro.
Il nostro redattore Benedetto Croce espose già nel fase. 5, a. I
della nostra rivista gli argomenti a sostegno dell’attribuzione della
tomba del Sannazaro allo scultore fiorentino Gio. Angelo Montorsoli.
E mostrò, tra l’altro, che quella attribuzione già nel 1560 — otto
anni prima della pubblicazione della vita del Montorsoli scritta dal
Vasari —• era affermata da uno scrittore napoletano, il De Stefano.
Ma ora il Croce vuole che s’aggiunga un’altra testimonianza, più
antica, la più antica di tutte, a favore del Montorsoli. Egli l’ha tro-
vata scartabellando il bizzarro libro del Doni, La Zucca, la cui prima
edizione, com’è noto, è del 1551. Il Doni era amico del Montorsoli,
cui dirige una lettera: Al S. Giovanti’Angelo scultore Eccellentiss. et
mio sig. osservandiss., nella quale parla della tomba che il Montor-
soli lavorava a Genova pel principe Doria. In un’altra lettera: Al
molto magnifico Sig. Il Sig. Alberigo Trenta mio signore osservandiss. a
Napoli, che si deve supporre scritta alcuni anni avanti il 1551,
il Doni, discorrendo della buona accoglienza fatta dalla società napo-
letana agli scritti suoi, accenna alle relazioni amichevoli che erano
state sempre tra Napoli e Firenze. « Questa mi credo io » — egli
dice — « che sia una inclinatione data dal Cielo. Non voglio dir che
« una figliuola dell’illustrissimo et Eccellentissimo Signor Viceré di
« Napoli (per far buona la mia ragione) sia Duchessa di Fiorenza.
« Nè che il Boccaccio nostro fosse a suoi tempi tanto affettionato a
« una Reina di Napoli, né che sì mirabile scultore Fiorentino habbi fatto
« sì eccellentissima urna al gran Sincero . . . . ».
Ora, chi non vede in queste parole la chiara allusione al fioren-
tino Montorsoli?
Con ciò non s’intende dire l’ultima parola sulla parte che il San-
tacroce potè avere nel lavoro del momumento e specie del busto del
poeta. Ma, come ebbe ad osservare il Croce, tutte le testimonianze
antiche attribuiscono senz’altro la tomba al Montorsoli; e il nome del
Santacroce compare soltanto presso gli scrittori del secolo XVII.
*
* *
Commissione Municipale dei Monumenti.
Adunanza del 16 Febbraio. 1. Si nomina una sottocommissione per
riferire sull’importanza e stato di conservazione dei dipinti di S. Maria
a Cappella vecchia. 2. La sottocommissione per la chiesa di S. Maria la
Nuova riferì sulle proposte fattesi in ordine al cavalcavia presso la
chiesa, riserbandosi di presentare in iscritto le proprie conclusioni. 3. La
stessa sottocommissione fece presente lo stato pericolante della monu-
mentale cappella di San Giacomo della Marca in S. Maria la nuova,
e la necessità di provvedere per evitare mali maggiori, giudicando dif-
ficile che i muri della cappella stiano in piedi fino a che non verranno
eseguiti i lavori del sottosuolo, ai quali sono stati coordinati quelli di
restauro della detta cappella. 4. Nelle visite fatte dalla sottocommissione
locale alla chiesa di S. Maria del Parto a Mergellina, constatato il de-
perimento degli affreschi della monumentale cappella del Sannazaro,
quello d’importanti lapidi in marmo con bassorilievi e relative epigrafi,
che sono al pavimento a chiusini di sottoposte sepolture, e la disper-
sione di altra lapide sepolcrale che doveva essere presso la predella
del primo altare nel corno della epistola, trovò indispensabile un prov-
vedimento ad evitare ulteriori danni. E perchè quel monumento possa
esser conservato all’arte ed alla storia, dovrebbe essere sgomberato
dalla Congrega che in esso funziona, alla quale potrebbe darsi altra
chiesa di minore importanza, ritenendo quella di S. Maria del Parto
libera da ogni uso di culto. 5. Si giudicò necessario riattivare la esecu-
zione dei progetti di restauro della chiesa di S. Pietro a Maiella, della
quale già altre volte ebbesi ad occupare la Commissione, che all’uopo

nominò una Sottocommissione della quale fece parte il compianto Prin-
cipe Filangieri, e il Filangieri mise in evidenza la importanza di alcuni
affreschi ivi scoperti, e pubblicò intorno a quella chiesa una monografia
accompagnata da bellissimi disegni. 6. Si notò che non ancora sono
stati iniziati i lavori di restauro della chiesa della Incoronata per la
quale già fu esposta la necessità di dover riparare la cantoria, e re-
staurare alcuni dipinti. 7. Si deliberò infine rinnovare la proposta per
la costruzione della inferriata nell’abside dell’antica chiesa Parrocchiale
di S. Giorgio Maggiore allo scopo di garentirla da guasti.
Nell’adunanza del 6 aprile il Capasso commemorò il Duca di Ca-
stellaneta Francesco de’ Mari de’ Ligny, componente della Commis-
sio, morto il 9 marzo ultimo.
*
# *
Ancora la Commissione Municipale.
Nell’adunanza dell’u aprile poi ha trattato i seguenti affari:
1. Ha preso atto della lettera di risposta sui restauri della chiesa
dell’incoronata, pei quali deve provvedere il R. Demanio.
2. Ha preso atto pure di una lettera relativa ai restauri della Cap-
pella di S. Giacomo della Marca, che sarebbe bene affrettare, essendo
già cominciati i lavori del sottosuolo ai quali si coordinano.
3. Ha rimandato ad altra adunanza la relazione sui dipinti di
S. Maria a Cappella vecchia, essendo assente qualche componente
della sottocommissione.
4. Ha presentato al Sindaco Conte del Pezzo la tessera di Presi-
dente della Commissione. Questi ha assicurato la Commissione del
suo concorso perchè le proposte da essa fatte abbiano una pronta
esecuzione.
5. In ultimo il Capasso ha commemorato il Comm. Francesco
Casella, che per vari anni fece parte della Commissione, e ne ha
rammentato la vasta dottrina, oltreché nelle scienze giuridiche, nella
storia e nella letteratura napoletana.
*
* *
L’acquedotto del Serino.
Di questa grandiosa opera compiuta negli ultimi anni nella nostra
città, manca una descrizione completa e tecnica. Anni sono, il Col-
legio degl’ingegneri ed Architetti di Napoli chiese agl’ingegneri che
sorvegliavano i lavori una relazione sull’argomento. L’ing. Francesco
Verneau presentò un lungo lavoro, col titolo L‘acquedotto Ai Napoli,
accompagnato da molte tavole, nel quale si fa la storia dei varii pro-
getti, si espongono i lavori eseguiti, si descrive minutamente la topo-
grafia dei luoghi pei quali passa l’acquedotto. Circostanze estrinseche
hano impedito finora che il lavoro vedesse la luce. Noi, essendo
stati informati della cosa, volentieri ne diamo notizia al pubblico, e
facciamo voti perchè si trovi il modo che sia sopperito alla man-
canza di un lavoro veramente necessario. Altrimenti, i futuri studiosi
di Napoli discuteranno, come noi ora vanamente facciamo, sugli an-
tichi acquedotti di Napoli, le loro direzioni, ecc.! Raccomanderemmo
la pubblicazione al Municipio; ma il Municipio di Napoli, per opera
degli amministratori che ha avuto finora, s’è messo in tal condizione
che non può adempiere a nessuno dei doveri che incombono al Mu-
nicipio di una grande città. A che raccomandargli dunque di promuo-
vere l’illustrazione di un’opera pubblica napoletana? Il Municipio ap-
pena ha danari per pagare gli stipendi al numeroso stuolo dei suoi
impiegati.
*
* *
Due antiche iscrizioni della Biblioteca Nazionale.
Il sig. Ernesto Palumbo, sottobibliotecario della Bibl. Nazionale, ci
comunica la seguente noterella, che noi volentieri pubblichiamo:
 
Annotationen