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Napoli nobilissima: rivista d' arte e di topografia napoletana — 14.1905

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Nr. 5
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Nicolini, Fausto: L'abate galiani epigrafista[2]
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Morellini, Domenico: La fonte di alcuni successi de' Mss. Corona[1]
DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.71025#0093

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RIVISTA DI TOPOGRAFIA ED ARTE NAPOLETANA

77

avec toute la franchise possible. Mettez un seul génie, et pas
deux, car il n'y a qu'un mort; et ce génie, c'est Fame mème
du defunt, et son esprit représenté par ce flambeau qui s'éteint.
Deux flambeaux indiqueraient deux morts. En avez-vous assez
pour deux sols?
Ed il Grimm, a dì 28 settembre dello stesso anno, ri-
spondeva (inedita):
Vous n’avez pas régu de médaille du mariage de notre cher
prince de Saxe-Gotha, parce qu'elle n'a pas été frappée. Ce prince
ne met point de zèle à ce qui le regarde personellement. Mais
il n'est pas ainsi de sa pitié filiale. Votre médaille, telle que
vous l'avez posée, sera executée, et j'espère vous en porter un
échantillon.
continua.
Fausto Nicolini.

LA FONTE DI ALCUNI SUCCESSI
DE' MSS. CORONA
Tra le varie cronache e memorie, alle quali volen-
tieri attinsero gli scrittori di cose storiche della città e del
regno di Napoli, sono da ricordare i manoscritti Corona,
che contengono numerose narrazioni riguardanti molte fa
miglie e persone cospicue della città e del regno.
Gli autori, poiché parecchi hanno contribuito alla forma-
zione di questi manoscritti, ci sono completamente ignoti;
di alcuni non troviano registrato nemmeno il nome, di
altri soltanto questo; e, siccome il più frequente è quello
di Silvio ed Ascanio Corona, così que' manoscritti anda-
rono e vanno tuttavia sotto il nome di mss. Corona (0. Ma
chi siano stati questi due scrittori, o piuttosto compilatori,
e quando vissuti, non possiamo ancora affermare con suffi-
ciente esattezza (2). Essi furono, però, in generale guidati
da un criterio poco obiettivo nella compilazione di tali Suc-
cessi; registrarono, per lo più, scandali scoppiati nel seno
di famiglie dell'alta aristocrazia, mostrando, nella maggior
parte dei casi, un intento diffamatorio, che in molti di
questi manoscritti balza evidentissimo dal titolo stesso.
Da ciò si spiega la loro diffusione; essi, infatti, si trovano
con grande frequenza nelle biblioteche pubbliche ed in
quelle private di Napoli specialmente (3), e comprendono

(1) Intorno a questi mss. vedasi quanto ha scritto A. Borzelli, No-
tizia dei mss. Corona ed il Successo di D. Maria d'Avalos principessa di
Venosa e di D. Fabrizio Carafa duca d'Andria, Napoli, Cosmi, 1891.

(2) « I Corona, afferma il Borzelli, op. cit., pag. 25, o chi scrisse
le memorie, vissero a un dipresso negli ultimi anni del sec. XVI e
nella prima metà del seicento »; ma se dobbiam prestar fede ad uno
dei tanti compilatori, essi, o almeno Ascanio Corona, vissero nella
prima metà del sec. XVI; Ascanio infatti fu preso prigione dai Doria
a Napoli nel 1528, come si vedrà più avanti.

(3) Di più di una ventina di questi manoscritti dà notizie il Bor-
zelli nell'opuscolo citato, e contengono complessivamente ben 220 Suc-
cessi.

fatti avvenuti dalla metà del secolo XV sino ai primi
anni del secolo XVIII.
Ma la loro attendibilità è per lo più molto discutibile;
ed anche gli storici, che a queste facili fonti attinsero
notizie, non sempre vi prestarono cieca fede. Gli archivi
pubblici e quelli delle famiglie private dovevano certamente
contenere numerose prove irrefutabili intorno alla verità
ed alla gravità di molti almeno de' Successi, raccolti in
tali manoscritti; ma, pur troppo, gran parte di questo ricco
materiale per la storia privata di Napoli perì fra le fiamme
sul finire del secolo XVIII, e nei primi anni del XIX.
Tuttavia la diffidenza di coloro che non vollero accettare
per pura verità gli aneddoti più o meno piccanti de' ma-
noscritti, non è punto ingiustificata; almeno sei di tali
Successi procedono direttamente da novelle di Matteo
Bandello I1).
I.
Di Antonio Bologna e Duchessa di Amalfi (2).

La duchessa di Amalfi, Giovanna d'Aragona, rimasta ve-
dova, sposa segretamente il suo maggiordomo Antonio
Bologna; ma i fratelli di lei Carlo e il cardinal Luigi, avuto
sentore, dopo qualche anno, di questo matrimonio, fecero
strozzare la sorella con due figli di secondo letto, ed as-
sassinare a Milano, ove col figlio maggiore erasi rifugiato,
il Bologna.
Questo Successo è copiato dalla nov. I, 26 del Bandello.

Bandello.
...Era la duchessa rimasa ve-
dova molto giovane, e governava
un figliuolo che dal marito aveva
generato; insieme con il ducato
d'Amalfi
se n'andò il Bologna a Napoli a
casa sua ed ivi se ne stava. Egli
aveva servito il re Federico per
maggiordomo molti anni; onde
non dopo molto fu dalla duchessa
d'Amalfi .richiesto se vo-
leva servirla per maggiordomo. E-
gli che era avvezzo nelle corti, e
molto divoto alla fazione arago-
nese, accettò il partito e v'andò . .

Ms. Corona.
...Era la duchessa rimasta ve-
dova molto giovane, e governava
il figlio insieme col ducato, con
molta prudenza e vigilanza . . .

si ridusse in casa sua in Napoli,
ed ivi standosi fu dalla detta si-
gnora richiesto se voleva servirla
di maggiordomo, egli che era av-
vezzo alle corti e molto devoto
alla fazione aragonese, accettò il
partito et andò a servire alla du-
chessa, la quale trovandosi di poca
età gagliarda e bellissima, e vi-
vendo delicatamente, non li pa-
rendo di rimaritarsi e lasciare il

(1) Non è improbabile che a questi sei Successi se ne debba ag-
giungere un settimo; quello « Di Niccolò e fratelli de Trincij », il
quale è contenuto in un solo de' manoscritti studiati dal Borzelli e che
io non potei vedere. Vedi Borzelli, op. cit., pag. 23. Potrebbe deri-
vare dalla nov. I, 55 del Bandello.
(2) Mss. Corona, XIII. AA. 13 della Bibl. Naz. di Napoli. È uno
de' Successi che si incontrano più spesso nei vari codici.
 
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